Ebro, de la cuna a la batalla è un documentario spagnolo del 2016 che esplora la storia del fiume Ebro, il più lungo della Spagna, concentrandosi in particolare sul suo ruolo cruciale durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939). Il film ripercorre il corso del fiume dalla sua sorgente nei Monti Cantabrici fino alla sua foce nel Mar Mediterraneo, intrecciando la geografia con gli eventi storici.
Il documentario inizia presentando l’importanza geografica e culturale dell’Ebro per la Spagna, per poi focalizzarsi sulla Battaglia dell’Ebro, uno degli scontri più sanguinosi e decisivi della Guerra Civile. Attraverso interviste con storici, testimonianze di sopravvissuti e materiale d’archivio, il film ricostruisce gli eventi che portarono alla battaglia e il suo svolgimento.
La narrazione si sofferma sulle strategie militari di entrambe le fazioni, repubblicani e nazionalisti, e sull’impatto che la battaglia ebbe sulle popolazioni locali. Viene dato ampio spazio anche alle conseguenze a lungo termine del conflitto sulla regione e sul paese intero.
Personaggi principali
- Il fiume Ebro stesso, presentato come un personaggio centrale nella storia spagnola
- Storici e esperti intervistati nel corso del documentario
- Testimoni e sopravvissuti della Guerra Civile che condividono le loro esperienze
- Figure storiche menzionate, come i leader militari delle fazioni in conflitto
Tematiche
- L’importanza dei fiumi nella storia e nella cultura di una nazione
- Il ruolo della geografia nei conflitti militari
- L’impatto della Guerra Civile Spagnola sulle comunità locali
- La memoria storica e la sua preservazione
- Le cicatrici lasciate dalla guerra sul paesaggio e sulla società
Uomo è chi è degno di esserlo. Sapere cos'è stata la Storia e quindi essere all'altezza di capire i grandi del passato, calcolare la differenza che c'è tra i grandi e i miserabili e decidere da quale parte stare. Una questione di coscienza. Un uomo deve cercare di sapere chi alberga dentro di lui. Il centro di gravità permanente lasciamolo stare, è solo una formula. Parliamo di evoluzione, che è ancora più importante: tu cosa devi fare? Devi analizzarti, sapere cosa entra nel tuo cervello e cosa esce. Quali sono i tuoi stati emotivi, governarli, dominarli. Perché, bada, sono gli eventi a dominarci, non è il contrario.
Franco BattiatoPer liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è stato e il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta.
Milan KunderaUn'importante disamina, oltre quei soliti sentimenti irrisolti, presi al laccio dall’immaginario collettivo, e che mai elaborati, fanno girare soli al proprio interno, e fuori quella storia d’amore di tutti e di nessuno, dove si rincorre sempre altro, da sé e dall'Altro.
Anna Maria TocchettoQuando nel mondo vige il Tao
i cavalli veloci sono mandati a concimare i campi,
quando nel mondo non vige il Tao
i cavalli da battaglia vivono ai confini.
Colpa non v'è più grande
che secondar le brame,
sventura non v'è più grande
che non saper accontentarsi,
difetto non v'è più grande
che bramar d'acquistare.
Quei che conosce la contentezza dell'accontentarsi
sempre è contento.
Lao Tzu Tao Te ChingDa una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che non potrà fermarsi da nessuna parte. Dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Scrivere significa prendere la verità obliquamente.
Roland Barthes
Ancora nessun commento