La capacità di usare il volgare
All’ascoltatore non sarà sfuggita quella sorta di stanchezza delle note che genera l’alone del silenzio, che è in qualche modo protettivo, in qualche modo più intenso e portante nei confronti della nota. E questa mi pare una straordinaria sottigliezza sia del testo, sia dell’esecuzione. […] Il pezzo che abbiamo ascoltato presenta proprio alcuni degli elementi tipici di Schubert: la straordinaria raffinatezza; la straordinaria esattezza del gesto con cui cattura poche e modula pochissime note, e la capacità di toccare un materiale popolare, un materiale… direi un’iconografia tradizionale, semplice, trasformandola in un’icona, trasformandola in qualche cosa di una immobilità, di un’intensità strepitosa. E quindi è questo un altro dei fascini di questa maga musicale, di questa magalda: la capacità di usare il volgare, la volgarità.

Crediti
 Giorgio Manganelli
 Il libro di sabbia
 SchieleArt •   • 




Quotes per Giorgio Manganelli

Puoi cavare le viscere a tua sorella, puoi limare il cranio d'una bambina fino a fare spiccinare il cervello, puoi cuocere il tuo migliore amico, cavare le unghie i denti gli occhi il fegato di tuo padre, puoi giacere – se ci riesci – con tutte le tue consanguinee e nemmeno la scriminatura si muoverà a quel lucido, correttissimo, urbanissimo niente che è Iddio.  Ti ucciderò mia capitale

Aveva sperimentato la tossicità dell'amore, ed aveva capito che la tossicità della distanza era solo alternativa alla tossicità dell'intimo.

Amore controfigura del nulla.

Se ciò che fa la fortuna d'un poeta è un elemento tutto pratico, è chiaro come D'Annunzio debba ora essere circondato di diffidenza. Le sue parole sono prive di avventura: i suoi miti sono oratori e abbondevoli. Ora noi tendiamo alla purezza: che ha un contenuto morale ben definito: elusione, sacramentalità verbale. Ma il caso D'Annunzio va energicamente rievocato: prima che un nuovo attivismo lo faccia suo vessillifero – sarà bene capirlo. Capire D'Annunzio è una delle cose più difficili, adesso.  I saggi non usano punti esclamativi

La letteratura è indifferente all'uomo. Mantiene i contatti con lui solo nella misura in cui costui cessa di essere umano.