Non cresciamo in modo assoluto, cronologicamente. Talvolta cresciamo in una dimensione, e non in un’altra, in modo discontinuo. Cresciamo parzialmente. Siamo relativi. Siamo maturi in un campo, infantili in un altro. Passato, presente e futuro si mescolano e ci spingono indietro, avanti, o ci fissano nel presente. Siamo fatti di strati, di cellule, di costellazioni. Non buttiamo mai via la nostra infanzia. Non le sfuggiamo mai del tutto. Ne riviviamo dei frammenti attraverso gli altri. Attraverso altri, viviamo degli strati sepolti. Viviamo attraverso le altrui proiezioni di io non vissuti.
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