Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.
La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria.
Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale.
Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.
La responsabilità di usare bene le parole ⋯
Socrate disse: Il cattivo uso del linguaggio genera il male nell'anima. Non parlava di grammatica. Usare male il linguaggio significa impiegarlo come fanno i politici e i pubblicitari, a scopo di lucro, senza assumersi la responsabilità del significato delle parole. Il linguaggio usato come mezzo per ottenere potere o fare soldi fallisce: mente. Il linguaggio usato come fine a sé stesso, per cantare una poesia o raccontare una storia, va dritto, va verso la verità.
Uno scrittore è una persona a cui importa cosa significano le parole, cosa dicono, come lo dicono. Gli scrittori sanno che le parole sono la loro via verso la verità e la libertà, ed è per questo che le usano con cura, con riflessione, con timore, con gioia. Usando bene le parole, rafforzano la propria anima. Narratori e poeti passano la vita ad apprendere questa abilità, l'arte di usare bene le parole. E le loro parole rendono le anime dei lettori più forti, più luminose, più profonde.
Úrsula K. Le Guin Parole di fuoco
Saggistica, Scrittura creativa, EticaL'anima come principio organizzativo ⋯
Applicando l'ilemorfismo alla mente, Aristotele vede l'anima (psyche) non come una sostanza separata, ma come la forma di un corpo organico, il suo principio organizzativo e funzionale. Le facoltà mentali sono poteri dell'organismo unitario.
William Jaworski Philosophy of Mind: A Comprehensive Introduction
Filosofia della mente, Ilemorfismo, Psicologia anticaIl danno maggiore viene dagli sbadati ⋯
Non sono affatto i «cattivi» che fanno maggior male in questo mondo. Sono i maldestri, gli sbadati e i creduli.
Paul Valéry Quaderni
Aforisma, Letteratura francese, FilosofiaCreare un'illusione dal vuoto cosmico ⋯
Ogni azione è destinata al fallimento, ma non c'è miglior maestro di un fallimento. E se i grandi valori del mondo si sgretolano, e tutto sembra essere risucchiato dal Caos, non resta che aggrapparsi al Nulla stesso, a ciò che non ha alcuna consistenza, per creare, almeno, un'illusione di vita.
Emil Cioran L'inconveniente di essere nati
Filosofia, Nichilismo, SaggisticaL'amore come presenza preesistente ⋯
Chi ti ama c'è sempre, c'è prima di te, prima di conoscerti.
Margaret Mazzantini Non ti muovere
Narrativa contemporanea, Romanzo, Aforismi
Critica della ragion pratica di Immanuel Kant
Descrizione: In quest’opera, Kant esplora i fondamenti della moralità e della legge morale, mostrando come la ragione pratica guidi l’azione umana. Attraverso un’analisi rigorosa, l’autore svela come la libertà e il dovere siano intrinsecamente legati alla natura razionale dell’uomo.
Critica della ragion pura di Immanuel Kant
Descrizione: Kant analizza i limiti e le possibilità della ragione umana, distinguendo tra conoscenza sensibile e intelletto. L’opera esplora come l’uomo possa comprendere il mondo fenomenico e, al contempo, aspirare all’infinito attraverso la ragione.
Fenomenologia dello spirito di Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Descrizione: Hegel esplora lo sviluppo dello spirito umano attraverso la storia e la filosofia, mostrando come l’uomo si elevi dalla finitezza alla consapevolezza dell’infinito. L’opera è un viaggio attraverso le tappe della coscienza e della ragione.
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