La corsa al suicidio internazionale e la follia della proliferazione
Nel 1974 fu stimato dagli ufficiali del Governo americano che l’intero arsenale nucleare strategico degli USA era sufficiente a sganciare 36 bombe su ognuna delle 218 città sovietiche con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. L’Unione Sovietica aveva 11 armi nucleari per ogni città americana di dimensioni analoghe.
Nonostante i calcoli misteriosi di molti strateghi della guerra nucleare, non sono più di cento i bersagli degni di attacco nucleare sia in Russia che negli Stati Uniti, e solo menti malate potrebbero pensare di distruggere altrettante città in uno dei due paesi. Ognuna delle parecchie migliaia di testate nucleari potrebbe cancellare una città molto più a fondo della distruzione subita da Hiroshima e Nagasaki. Per quale scopo, allora, possono servire queste armi? Se lo scopo fosse di assicurarsi un deterrente mutuo, lo si potrebbe ottenere ugualmente con non più di 50-100 missili balistici lanciati da sommergibili per parte. Ma la pazza corsa continua e, continuando la proliferazione verticale, si produrrà necessariamente una proliferazione orizzontale.
Una delle ragioni addotte per mantenere un livello così alto ed incosciente di capacità distruttiva è quella della «forza di contrapposizione».
Secondo la teoria della contro-forza le armi nucleari strategiche non dovrebbero essere usate per l’orrendo compito di mettere fuori combattimento città e relative popolazioni, ma contro bersagli militari come silos missilistici, depositi di munizioni e basi nucleari e, a questo scopo, sono necessarie per lo meno due testate per bersaglio. Si deve inoltre tenere di riserva un numero sufficiente di armamenti per un eventuale secondo attacco contro le città del nemico, nel caso egli sferri un attacco contro una base nucleare strategica. Questa giustificazione trascura ad arte che uno scambio nucleare di tale portata avvelenerebbe la maggior parte degli abitanti dell’emisfero nord per la ricaduta radioattiva e forse distruggerebbe gran parte dello strato di ozono dell’atmosfera terrestre, con tutti i pericoli sconosciuti che comporta. Nell’uno e nell’altro caso, che le armi vengano usate contro città o contro bersagli nucleari, un simile scambio costituirebbe una forma di pazzia e di suicidio internazionali.

Crediti
 William Epstein
 Scienza e disarmo
  a cura di Gianni Ferrero, presentazione di Carlo Schaerf
 SchieleArt •   • 




Quotes casuali

Nulla al mondo è più difficile della franchezza e nulla è più facile dell'adulazione.Fëdor Dostoevskij
Provare impulsi distruttivi non vuol dire essere cattivi, vuol dire soltanto essere squilibrati. Si può essere buoni e mostri, angeli e assassini nello stesso tempo. La purezza è compatibile con gli istinti più spaventosi. Diffidate di tutti coloro che hanno rischiato di essere dei santi!Emil Cioran
Abbi pazienza con tutto ciò che rimane irrisolto nel tuo cuore.Rainer Maria Rilke
Lettere a un giovane poeta