Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro automobile, nel giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell'attrezzatura della cucina.
I fatti che convalidano la teoria critica di questa società e del suo fatale sviluppo son tutti presenti: l'irrazionalità crescente dell'insieme; lo spreco e la limitazione della produttività; il bisogno dell'espansione aggressiva; la minaccia costante della guerra; lo sfruttamento intensificato; la disumanizzazione. E tutti rimandano all'alternativa storica: l'impiego pianificato delle risorse per la soddisfazione dei bisogni vitali con un minimo di fatica, la trasformazione del tempo dedicato a passatempi in vero tempo libero, la pacificazione della lotta per l'esistenza. L'uomo a una dimensione
Allora l'uomo è libero di giocare con le sue facoltà e potenzialità e con quelle della natura, e soltanto giocando con esse egli è libero. Vive in un mondo nel quale egli ha libero gioco e l'ordine di questo mondo è un ordine di bellezza.
La liberazione dell'uomo a una dimensione richiede la creazione di una società in cui l'individuo possa esprimere la propria creatività e il proprio pensiero critico. Questo richiede la creazione di spazi di libertà, in cui l'individuo possa sperimentare la propria libertà e la propria autonomia. Solo attraverso la creazione di una società libera e aperta si può liberare l'uomo a una dimensione e consentirgli di raggiungere il suo pieno potenziale. L'uomo a una dimensione
L'uomo a una dimensione non è in grado di sperimentare la vera felicità, perché la felicità è stata ridotta a un insieme di beni materiali e di consumi. L'uomo a una dimensione cerca la felicità attraverso il possesso di oggetti, ma questo non può portare alla vera felicità, perché la felicità si trova solo nell'esperienza della vita stessa. L'uomo a una dimensione
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