Standing Girl with a Transparent Dress
Se in Proust in maniera completa il commento è intrecciato con la vicenda in modo tale che la separazione fra l’uno e l’altra svanisce, ciò significa che il narratore attacca in tal modo un elemento fondamentale del rapporto col lettore: la distanza estetica. Questa nel romanzo tradizionale era rigida. Adesso essa varia come la posizione della cinepresa nel cinematografo: ora il lettore viene lasciato fuori, ora attraverso il commentario viene portato sulla scena, dietro le quinte, nella zona dei macchinisti. Il procedimento kafkiano di sopprimere completamente la distanza rientra fra i casi estremi, nei quali si può imparare di più sul romanzo contemporaneo che non in qualunque delle cosiddette situazioni mediane tipiche. Mediante choc Kafka distrugge nel lettore la sicurezza contemplativa nei confronti di ciò che viene letto. I suoi romanzi, ammesso pure che cadano ancora propriamente sotto il concetto di romanzo, sono la risposta anticipante data a una costituzione del mondo nel quale l’atteggiamento contemplativo divenne ingiuria sanguinosa, poiché la minaccia permanente della catastrofe non permette più a nessuno l’impartecipe visione e nemmeno la riproduzione estetica di essa…non che necessariamente la descrizione dell’immaginario sostituisca quella del reale, come invece avviene in Kafka. Questo autore è un modello difficilmente proponibile. Ma la differenza tra reale e imago viene cancellata in linea di principio. È comune ai grandi romanzieri della nostra epoca che l’antica esigenza del così è, pensata fino in fondo, scateni una fuga di immagini storiche primeve, nella memoria involontaria di Proust così come nelle parabole di Kafka e nei criptogrammi epici di Joyce.

Crediti
 Theodor W. Adorno
 Il narratore nel romanzo contemporaneo
 SchieleArt •  Standing Girl with a Transparent Dress • 1910




Quotes per Theodor W. Adorno

Un lavoro artistico di successo non è quello che risolve le contraddizioni in una armonia spuria, ma quello che esprime l'idea di armonia negativamente con l'incorporare le contraddizioni, pure e prive di compromessi, nella sua struttura interna.

L'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità.

Un filosofare senza sistema non può essere scientifico. Un tale filosofare, a parte il fatto di esprimere di per sé un modo di sentire più che altro soggettivo ha un contenuto accidentale. Un contenuto ha la sua giustificazione unicamente come momento del Tutto; al di fuori della totalità, invece, esso è un presupposto infondato oppure una certezza soggettiva. In tal senso, sono molti gli scritti filosofici che si limitano a esprimere modi di sentire e opinioni.

Se c'è qualcosa di consolante nelle grandi opere d'arte, non risiede tanto in quello che dicono, nel loro contenuto, quanto nel fatto che sono riuscite, per così dire, a strapparsi all'esistenza. La speranza si manifesta, più che nelle altre, in quelle che appaiono prive di ogni conforto.  Minima Moralia

Nella cella più intima dell'umanesimo, come la sua anima più genuina, si dibatte prigioniero il fanatico che, più tardi, come fascista, ridurrà il mondo intero a una sola prigione.