La filosofia divina di Socrate e l'arte del navigareSocrate era convinto di aver ricevuto la sua missione educativa direttamente da Dio («il Dio mi ha assegnato di vivere filosofando», dichiarò al tribunale) con il quale coltivava fin dalla giovinezza un rapporto molto personale che si concretizzava tramite ciò che egli chiamava daimónion, «segno demonico». Egli era inoltre convinto che il mondo non venisse dal caso ma fosse opera di Dio, «di un demiurgo sapiente e amico degli esseri viventi». A questa divinità amica egli si rivolgeva nella preghiera, sperimentando momenti di intenso raccoglimento. In generale si deve dire che viveva un rapporto molto suo con il mondo divino e che su questa base era portato a giudicare con sufficienza la religione tradizionale e i suoi ministri, come spesso fanno i mistici e gli spirituali, il che contribuì alla sua condanna a morte. Credeva infine nell’immortalità dell’anima e nella vita eterna, anche se non aveva nessuna certezza circa le sue caratteristiche, come appare dalle ultime parole rivolte agli ateniesi che l’avevano condannato alla pena capitale: «Ma è ormai venuta l’ora di andare: io a morire, e voi, invece, a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che è meglio, è oscuro a tutti, tranne che al Dio».
Il messaggio complessivo della spiritualità di Socrate è che l’arte della navigazione è più importante dell’approdo, che se navighi bene come essere umano, sei salvo, salvi cioè la tua umanità, rispetti la voce divina che risuona in te; ed è questo, solo questo, l’incarico che ti ha consegnato il Dio.

Crediti
 Vito Mancuso
 I quattro maestri
 SchieleArt •   • 




Quotes per Vito Mancuso

Non c'è prima Dio (soggetto) e poi l'ideale (predicato); no, prima c'è l'ideale, che è il vero e proprio soggetto e che assume una tale importanza per l'esistenza da rivestire il ruolo assoluto per descrivere il quale la mente umana coniò come predicato il concetto di Dio. In altri termini, non tanto: «Dio è amore», cioè prima Dio e poi l'ideale; quanto piuttosto: «L'amore è Dio», o anche: «L'amore è un Dio», cioè prima l'ideale e poi il concetto di Dio quale predicato che ne connota l'importanza suprema.  Non ti manchi mai la gioia

L'orgasmo è l'esperienza che più ci avvicina all'esplosione originaria da cui il mondo ebbe origine.

La pretesa di risolvere il discorso sulla vita e il suo senso in chiave scientista, e quindi di dichiarare chiuso il discorso su Dio e sul mondo spirituale perché non materialmente sperimentabili, appare come un'opzione a sua volta dettata dalla fede, da una particolare fede filosofica improntata al materialismo e al riduzionismo.

Ognuno di noi è e diventa ciò che guarda, ciò che attualizza, ciò che focalizza, ciò che pensa. In altre parole: il senso della tua vita dipende da te. Sono le tue scelte e le tue abitudini a renderti possibile l'esperienza o meno del senso. Per questo il Buddha affermava: «Qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà l'inclinazione della sua mente». La stessa cosa sosteneva Gesù: «Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore».  A proposito del senso della vita

La società sta andando verso un declino, per non dire dirupo, ed è chiaro che la filosofia può aiutarci interiormente. Certo, in questo momento storico non è che con la filosofia, l'etica, la spiritualità, si riesca a cambiare il mondo esterno. È evidente che questo processo nel quale siamo inseriti non è facilmente trasformabile e chissà per quanto tempo dovremmo ancora sopportare questa situazione sempre più problematica. Però, la filosofia, l'etica, la spiritualità e la coltivazione della propria interiorità ci possono aiutare a non diventare noi stessi vittime di questa situazione.


Riferimenti