In certe ricerche intorno all’influenza dei mezzi di comunicazione sulle opinioni politiche e sul voto degli italiani ho visto che la radio a volte non viene nemmeno indicata. Potrebbe sembrare un segnale catastrofico. A me pare invece la conseguenza di un capovolgimento completo: la radio da strumento totalitario (non solo al servizio delle dittature ma anche come strumento di induzione ai consumi nelle democrazie: totalitario perché unico o quasi) a mezzo talmente democratico da essere, per così dire, inefficace sul piano del condizionamento. Una bella notizia, dunque.
Cos’è successo? Qualcosa che non riguarda solo la radio ma tutta la cultura e il suo pubblico. È come se fino a trenta o quaranta anni fa ci fosse una gola stretta che separava certi contenuti (musica, cultura, informazioni) da chi voleva accedervi. Per esaudire il tuo desiderio dovevi passare di lì. Una gola stretta era, per esempio, la terza pagina dei quotidiani (di un paio di quotidiani, non di più): insieme con qualche pagina dei settimanali e qualche rivista, era l’unico modo attraverso il quale un ragazzo che cresceva senza particolari privilegi familiari poteva accedere alla cultura, essere informato su quali libri uscivano, conoscere novità e tendenze. Allo stesso modo, se non godevi di privilegi economici o familiari e volevi arrivare ad ascoltare musica classica dovevi passare per il Terzo Programma. Ogni tanto Nicola Piovani racconta che da ragazzo appassionato e sicuramente dotato, ma senza musica in casa, non aveva altra possibilità che ascoltare il Terzo Programma e usare il suo registratore Geloso per riascoltare e conoscere la musica.
Un millimetro in là
Intervista sulla cultura, a cura di Giorgio Zanchini
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Se cercassi una parola per musica penserei a venezia ⋯
Se dovessi cercare una parola che sostituisce «musica» potrei pensare soltanto a Venezia.
Friedrich Nietzsche Ecce homo
Filosofia del xix secolo, Aforisma sulla musica, Autobiografia filosoficaL'anima brillante dell'occidente ⋯
Ogni civiltà ha un'anima, ma l'Occidente brilla di storia e arte.
Oswald Spengler Il tramonto dell'Occidente
Filosofia della storia, Conservatorismo, Critica culturaleL'opposizione come necessità di libertà ⋯
La resistenza non è solo un atto di ribellione, ma una necessità per preservare la nostra libertà.
Marta Peirano Il nemico conosce il sistema
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Autostima è amare se stessi. Comprendersi, accettarsi. Perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto di noi. Anche le parti peggiori. Quelle che ci fanno soffrire e vorremmo cambiare. Ma se proviamo a cambiarle odiando ciò che siamo, facciamo un casino sbreghiamo tutto.
Madame Intervista
Musica, Psicologia, Crescita personaleLe forme sottili del fascismo ⋯
Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.
Primo Levi Il sistema periodico
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Gli strumenti del comunicare di Marshall McLuhan
Questo testo è un’analisi fondamentale sull’impatto dei media sulla società. McLuhan introduce il celebre concetto il medium è il messaggio, sostenendo che la natura di un mezzo di comunicazione è più influente del suo contenuto. L’opera spiega come tecnologie diverse, dalla stampa alla radio, modellino la percezione umana e le strutture sociali. La sua analisi è perfetta per inquadrare il capovolgimento descritto: la radio, cambiando la sua struttura da monopolistica a diffusa, ha trasformato il suo stesso impatto sulla società.
Apocalittici e integrati di Umberto Eco
In questo saggio iconico, Eco analizza le due posizioni opposte nei confronti della cultura di massa. Gli apocalittici la vedono come la fine della cultura alta, mentre gli integrati ne accolgono con ottimismo le potenzialità democratiche. Il libro è essenziale per comprendere il dibattito sulla gola stretta: la critica alla standardizzazione dei contenuti e, al contempo, il riconoscimento che i mass media hanno rappresentato, per molti, l’unica via d’accesso a una cultura altrimenti inaccessibile.
La coda lunga di Chris Anderson
Questo libro descrive come internet e le tecnologie digitali abbiano rivoluzionato i mercati e la cultura, distruggendo il modello della gola stretta. Anderson dimostra che il futuro non appartiene solo ai prodotti di grande successo (i blockbuster), ma a un’immensa varietà di prodotti di nicchia (la coda lunga), ora facilmente accessibili. È la spiegazione perfetta del fenomeno descritto nel testo: il passaggio da pochi canali che impongono i gusti a un’infinità di opzioni che democratizzano l’accesso.
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