Il treno giunse a Bogotá. Gabriel prese il baule per la maniglia e lo trascinò giù. Si incamminò faticosamente in avanti, quando il giovane adulto, il ragazzo che aveva sentito il bisogno delle parole per cantare un bolero alla giovane di cui era innamorato, gli batté sulla spalla e gli consegnò senza neppure fermarsi Il sosia di Dostoevskij. Fu solo un attimo, il tempo di dargli il volume ed era già scomparso. I libri e gli amici. A quell’età sono piú di quel che sembrano, mettono in moto delle cose che non si possono prevedere. Gabriel aspettò don Eliécer Torres Arango, il parente che il padre aveva mobilitato affinché andasse a prendere suo figlio alla stazione. La casa in cui trascorse la prima notte era grande e confortevole, ma gli apparve spettrale. Il giardino buio, con le rose scure. Il freddo cosí serrato che pareva fargli a pezzi le ossa. A letto pianse a lungo. Poi cadde in un sonno infelice. Ripensò al viaggio, alla notte di luna piena trascorsa in battello, quando il silenzio venne interrotto da un lamento lacerante che veniva dalla riva. Quando il capitano Climaco Conde Abello diede ordine di cercare con i riflettori, videro una femmina di manato intrappolata fra i rami di un albero caduto. I marinai, forse solo nel suo ricordo, si buttarono in acqua e riuscirono a liberarla. A Gabriel parve una creatura fantastica e commovente, un po’ donna, un po’ mucca. Lunga quasi quattro metri. La pelle livida e morbida.
Tutto quello che lo aveva colpito durante il viaggio, tutta quella natura surreale e sovrabbondante, qualche anno dopo sarebbe scomparsa. Persino il fiume non sarebbe stato più navigabile e il battello, lo stesso su cui aveva viaggiato, avrebbe preso fuoco. Solo nelle pagine surreali e sovrabbondanti che trovò il modo di scrivere in seguito, dopo aver vinto la borsa di studio a cui teneva molto e per cui aveva intrapreso quel viaggio lunghissimo come una vita intera, avrebbero ripreso vita e forma tangibile. Il mondo immaginario e il mondo vissuto, i due oceani, in quelle pagine si avvicinarono cosí tanto che le loro acque cominciarono, sorprendentemente, a mescolarsi.
Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez
Un classico della letteratura mondiale, il romanzo di García Márquez esplora la storia della famiglia Buendía in un villaggio immaginario di Macondo, mescolando realtà e magia, proprio come Gabriel nel suo viaggio a Bogotá.
Il sosia di Fëdor Dostoevskij
Un romanzo che esplora la dualità e la crisi di identità, tematiche che risuonano con le esperienze di Gabriel nel testo, soprattutto nel momento in cui riceve il libro dal giovane adulto.
L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez
Una storia di amore e attesa che si sviluppa nel contesto di una Colombia surreale e affascinante, parallela alle esperienze di Gabriel nel suo viaggio e nei suoi ricordi di un mondo che cambia.
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