La magia dei ricordi di Gabriel a Bogotá
Il treno giunse a Bogotá. Gabriel prese il baule per la maniglia e lo trascinò giù. Si incamminò faticosamente in avanti, quando il giovane adulto, il ragazzo che aveva sentito il bisogno delle parole per cantare un bolero alla giovane di cui era innamorato, gli batté sulla spalla e gli consegnò senza neppure fermarsi Il sosia di Dostoevskij. Fu solo un attimo, il tempo di dargli il volume ed era già scomparso. I libri e gli amici. A quell’età sono piú di quel che sembrano, mettono in moto delle cose che non si possono prevedere. Gabriel aspettò don Eliécer Torres Arango, il parente che il padre aveva mobilitato affinché andasse a prendere suo figlio alla stazione. La casa in cui trascorse la prima notte era grande e confortevole, ma gli apparve spettrale. Il giardino buio, con le rose scure. Il freddo cosí serrato che pareva fargli a pezzi le ossa. A letto pianse a lungo. Poi cadde in un sonno infelice. Ripensò al viaggio, alla notte di luna piena trascorsa in battello, quando il silenzio venne interrotto da un lamento lacerante che veniva dalla riva. Quando il capitano Climaco Conde Abello diede ordine di cercare con i riflettori, videro una femmina di manato intrappolata fra i rami di un albero caduto. I marinai, forse solo nel suo ricordo, si buttarono in acqua e riuscirono a liberarla. A Gabriel parve una creatura fantastica e commovente, un po’ donna, un po’ mucca. Lunga quasi quattro metri. La pelle livida e morbida.
Tutto quello che lo aveva colpito durante il viaggio, tutta quella natura surreale e sovrabbondante, qualche anno dopo sarebbe scomparsa. Persino il fiume non sarebbe stato più navigabile e il battello, lo stesso su cui aveva viaggiato, avrebbe preso fuoco. Solo nelle pagine surreali e sovrabbondanti che trovò il modo di scrivere in seguito, dopo aver vinto la borsa di studio a cui teneva molto e per cui aveva intrapreso quel viaggio lunghissimo come una vita intera, avrebbero ripreso vita e forma tangibile. Il mondo immaginario e il mondo vissuto, i due oceani, in quelle pagine si avvicinarono cosí tanto che le loro acque cominciarono, sorprendentemente, a mescolarsi.

Crediti
 Federico Pace
 Controvento
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Quotes casuali

Allora non era vero che Stefano l'avesse amata: se si era consolato così presto. Non c'era stato mai nulla di vero nella sua vita: solo la sciagura, la terribile sciagura che l'aveva colpita. Solo Bube che doveva fare quattordici anni di carcere: solo quello era vero. Tutto il resto, la gioventù, la bellezza, l'amore, non era stato niente, era stato una beffa e niente altro, una beffa e niente altro...Carlo Cassola
La ragazza di Bube
Il principio di autorità afferma che le persone tendono a seguire le istruzioni e gli ordini di una figura di autorità.Robert Cialdini
Influence: The Psychology of Persuasion
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La sottolineatura personalizza il libro. Segna le tracce del vostro interesse. Vi permette di ritornare a quel libro anche dopo molto tempo ritrovando a colpo d'occhio quello che vi aveva interessato.
Umberto Eco

Riferimenti