La fede in una speciale provvidenza, o altrimenti in un indirizzo soprannaturale che guidi le circostanze della vita individuale, è stata generalmente cara a tutte le epoche, e si ritrova talvolta, incrollabilmente salda, persino in menti riflessive e ostili a ogni superstizione, anche a prescindere completamente da una relazione con qualsiasi altro dogma determinato. Si può anzitutto obiettare che essa, secondo la natura di ogni specie di fede nella divinità, non è sorta propriamente dalla conoscenza, ma dalla volontà, che cioè in primo luogo essa è il prodotto della nostra miseria e insufficienza. I dati forniti dalla sola conoscenza a tale fede si potrebbero forse ricondurre al fatto che il caso, il quale ci gioca parecchi tiri malvagi e quasi premeditatamente perfidi, riesce di quando in quando particolarmente favorevole, o anche mediatamente si prende assai cura di noi. In tutte queste circostanze noi riconosciamo in lui la mano della provvidenza, in modo più chiaro poi, quando esso ci conduce a un fine fortunato contro la nostra stessa intenzione, e anzi attraverso vie da noi temute. In tal caso noi diciamo poi tunc bene navigavi, cum naufragium feci, e si manifesta così innegabilmente il contrario tra scelta e guida, con la prevalenza però della seconda. Proprio per questo nei casi disgraziati ci possiamo anche consolare con la previsione, spesso realizzata: chissà che ciò non valga a qualcosa; il che propriamente sorge dall’idea che per quanto il caso domini il mondo, esso ha tuttavia come compagno di governo l’errore, e poiché noi siamo sottomessi nello stesso modo a entrambi, che sarà forse una fortuna quanto ora ci appare come una disgrazia. Per evitare i colpi di uno dei tiranni del mondo, noi fuggiamo quindi presso un altro, rifiutando il caso e appellandoci all’errore.

Articoli ⋮ Filosofia ⋮ Gianni Vattimo ⊚
Nietzsche, accompagnato dalla sua cattiva reputazione di pensatore dei nazisti, fu poi riconsiderato, agli inizi degli anni ’60 del ventesimo secolo, da quel movimento che prese il nome: Nietzsche-Renaissance o il rinascimento nietzscheano, e soprattutto ⋯ BR>
⋮ Dall’autorganizzazione alla comunizzazione ⋮
Articoli ⋮ Autori Vari ⋮ Politica ⊚
Designare la rivoluzione come comunizzazione è dire questa cosa abbastanza banale, che l’abolizione del capitale è l’abolizione di tutte le classi, compreso il proletariato, e non la sua liberazione, il suo ergersi a classe dominante che organizza la soci⋯ BR>
⋮ L’esperienza e la verità ⋮
Carlo Sini ⋮ Filosofia ⊚
Il dibattito sulla oggettività e il cosiddetto pensiero forte del nuovo realismo ha trovato ampio spazio soprattutto sul quotidiano «la Repubblica». Può essere utile partire di qui, perché è vero che gli articoli di giornale non consentono quella articola⋯ BR>
⋮ Sapere di non essere ⋮
Inediti ⋮ Sergio Parilli ⊚
Ho rivisto finalmente a Julián. Veniva da altri mondi non sconosciuti per lui, visto che è riuscito a tornare senza bussola. Non era tenuto a tornare, anche perché se stava bene dove era arrivato poteva restarci in eterno, visto che era previsto un viaggi⋯ BR>
⋮ Un nuovo chiarimento della questione “Nietzsche e Stirner” ⋮
Articoli ⋮ Bernd A. Laska ⋮ Filosofia ⊚
Da giovane ho incontrato una pericolosa divinità e non vorrei raccontare a nessuno ciò che allora ho provato — tanto di buono quanto di cattivo. Così ho imparato a tacere, come pure che bisogna imparare a parlare, per ben tacere, che un uomo che vuole te⋯ BR>
⋮ Il mercantile ⋮
Inediti ⋮ Sergio Parilli ⊚
Magari è troppo presto, ma i sognatori, hanno sempre lo sguardo perso, sicuramente piacevole nei loro pensieri e sorridono… ma, anche se sono solo due righe con due soli sostantivi, l’emozione è sempre la stessa per il poeta. Siamo nel periodo di un’attra⋯ BR>
Ancora nessun commento