Auguste Rodin ⋯ SculturaLa gran pretesa della felicità, ecco l’enorme impostura! Quella che complica tutta la vita! Che rende la gente così velenosa, canaglia, indigeribile. Niente felicità nell’esistenza, solo infelicità più o meno grosse, più o meno tardive, evidenti, segrete, differite, striscianti… «È con le persone felici che si fanno i migliori dannati».

Il principio del diavolo non fa una grinza. Aveva ragione come sempre, lui, di inchiodare l’Uomo alla materia. Non è che ci sia voluto molto. In un paio di secoli, pazzo d’orgoglio, dilatato dalla Meccanica, è diventato impossibile. E così lo vediamo oggi, stravolto, saturo, ubriaco d’alcool, di petrolio, diffidente, pretenzioso, universo col potere in secondi Sbalordito, smisurato, irrimediabile, montone e toro mischiati insieme, anche un po’ iena magari. Graziosissimo. Il minimo impraticabile buco del culo si vede Giove allo specchio. ECCO IL GRAN MIRACOLO MODERNO. Una fatuità gigantesca, cosmica. L’invidia rende il pianeta rabbioso, titanico, sopraffuso. Succede senza scampo il contrario di quel che si voleva. Ogni creatore appena apre bocca si trova schiacciato dagli odi, macinato, vaporizzato. Il mondo intero si ritrova critico, vale a dire ORRIBILMENTE MEDIOCRE. Critica collettiva, torva, leccaculesca, ottusa, schiava al cento per cento.

Abbassare l’Uomo alla materia è la legge segreta, nuova, implacabile… Quando si mischiano a caso due sangui, uno povero e l’altro ricco, non si arricchisce mai il primo, s’impoverisce sempre il secondo… Tutto quanto aiuta a fuorviare la massa abbrutita è benvenuto…

Crediti
 Louis-Ferdinand Céline
 Mea colpa
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Quotes per Louis-Ferdinand Céline

Perché nel cervello d'un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli.

Ce n'ha di pietà la gente… e si può dire che ha dell'amore di riserva. L'avevo proprio sentito, molte volte, l'amore di riserva. Ce n'è moltissimo. Non si può dire il contrario. Solo è una disgrazia che resti così carogna con tanto amore di riserva, la gente. Non viene fuori, ecco tutto. È preso dentro, resta dentro, gli serve a niente. Ci crepano dentro, d'amore.  Viaggio al termine della notte

Verso le ultime ore di quella stessa sera tutto è diventato chiaro intorno a noi, come se davvero le cose ne avessero abbastanza di trascinarsi da un bordo all'altro del destino, indecise, e fossero tutte uscite dall'ombra allo stesso momento e si mettessero a parlarmi. Ma bisogna diffidare delle cose e della gente in quei momenti. Ti credi che stiano per parlare le cose e poi non dicono proprio niente e la notte se le riprende spesso senza che tu abbia potuto capire quel che avevano da raccontarti.

Quando passavamo insieme per le strade frequentate, la gente si voltava a compiangerlo il cieco. Ce n'ha di pietà la gente, per gli invalidi e i ciechi, e si può dire che ha dell'amore di riserva. L'avevo proprio sentito, molte volte, l'amore di riserva. Ce n'è moltissimo. Non si può dire il contrario. Solo è una disgrazia che resti così carogna con tanto amore di riserva la gente. Non viene fuori, ecco tutto. È preso dentro, resta dentro, gli serve a niente. Ci crepano dentro, d'amore.  Viaggio al termine della notte

Parlando di famiglie, conosco per esempio un farmacista, avenue de Saint-Ouen, che ha un bel manifesto in vetrina, una bella réclame: tre franchi la scatola per purgare tutta la famiglia! Un affare! Giù rutti! Si fa tutto insieme in famiglia. Ci si odia a morte, è il vero focolare, ma nessuno protesta, perché è comunque meno caro che andare a vivere in albergo.  Viaggio al termine della notte