La montagna incantata degli dei dell'Olimpo
Le illusioni affondano in quella visione lucida e terrificante dell’esistenza individuale che il grido di Sileno mostra minacciata da forze immensamente più potenti di lei. Come la conobbero i Greci essa sarebbe insopportabile se non fosse trasfigurata da figure eternizzanti, ove non vige l’angoscia del perire, il terrore della morte e la caduta di ogni senso. Nasce così La montagna incantata degli dei dell’Olimpo come illusione, come maschera che serve a sopportare l’esistenza colta nella sua essenza dalla sapienza dionisiaca.

Crediti
 Umberto Galimberti
 La casa di Psiche
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Quotes per Umberto Galimberti

Alle persone tristi consiglio la massima storica substine et abstine. Reggi la sofferenza e astieniti dal metterla in scena. Gli stoici la indicavano come forma da acquisire per rafforzare il carattere. Io la consiglio per non perdere gli amici che dopo un Su, forza! ti evitano per non contaminarsi con il tuo dolore, o più semplicemente perché hanno perso la capacità di partecipare al dolore degli altri (finché non capita a loro).

L'egocentrico ritiene che il suo problema – il suo lavoro, il suo libro, il suo progetto, le sue idee, la sua situazione sentimentale – sia in assoluto il più importante, anzi l'unico veramente importante e sotto sotto pensa che pure gli altri, pure i suoi concorrenti, pure Dio, dovrebbero preoccuparsi soprattutto di ciò che sta a cuore a lui, del suo bisogno e del suo desiderio – perché la sua pena è umanamente più profonda e la sua sensibilità più dolorosamente vulnerabile di quelle degli altri.  I miti del nostro tempo

La conseguenza della società della produzione e dell’efficienza è l’inaridimento della vita interiore, la desertificazione della vita emozionale, pur di rispondere al profilo che l’algoritmo che ci ha scelto ha elaborato per noi, non per sapere chi siamo, ma a cosa serviamo.

Non invito nessuno a percorrere i sentieri di Zola, di Corbin, di Guénon, di Coomaraswamy. Sono troppo rischiosi per i più. E la ricerca segreta finirebbe per arrestarsi alla segretezza del potere politico o sacerdotale. Ma il messaggio sì, accogliamolo.

Mettendo alla prova se stessi in modo continuo e ripetitivo, controllando con la bilancia la misura delle prestazioni effettuate e dei risultati raggiunti, realizzando comportamenti coatti che poco hanno a che fare con la salute del corpo, ci si attorciglia in una spirale di autopunizioni dove non si riconosce più chi punisce e chi è punito.  I vizi capitali e i nuovi vizi