La montagna insegna a superare
L’amore per la montagna, per quella dimensione di natura e rocce, sentieri e valli rigogliose, picchi sublimi e nuvole, non è un sentimento facile.
È un luogo puro, genuino, ancestrale, con una potente energia ispiratrice. Niente può liberare creatività e fantasia come l’essere in mezzo alla natura più incontaminata e sublime, ai profumi di bosco e terra bagnata, ai sentieri che si perdono tra profili acuminati.
Niente è capace di spazzare via i pensieri pesanti e negativi come l’aria pura e fresca delle alte quote, o di sollevare i macigni che si hanno sul cuore e renderli più leggeri.
La sera del 10 settembre 1786 il poeta e filosofo Johann Wolfgang Goethe arrivò a Trento. Era partito una settimana prima da Karlsbad con la sua sacca da viaggio e uno zaino di pelo di tasso, e dopo più di cinquanta ore ininterrotte di viaggio e di attività, quella sera il grande scrittore tedesco si coricò presto, per essere pronto l’indomani mattina a riprendere le note di diario del suo Viaggio in Italia.
Il paesaggio alpino colpisce profondamente la sensibilità del poeta, al punto che, scrive: “I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”.
Cosa insegna la montagna? Quali sono i suoi effetti sui bambini e sugli adulti?
Prima di tutto, la montagna insegna a stare in mezzo alla natura, ad apprezzarla e rispettarla. I bambini, durante un’escursione possono imparare a giocare con quello che la natura gli offre e in questo modo allenano la loro creatività. Imparano ad apprezzare le cose semplici.
Stare all’aria aperta li tranquillizza e ha un effetto positivo sul sonno. Inoltre, respirare aria pura, fresca e non umida ha particolari benefici per i bambini, perché il loro sistema immunitario si rinforza.
La montagna insegna a superare ma anche a rispettare i propri limiti.
In montagna si impara che la fatica non è sempre una sensazione negativa, che nella vita tutto si ottiene con fatica, che non ti succederà nulla di bello e non vedrai mai un bel panorama se non cammini fin lassù. Impari che la fatica, a volte, è ciò che precede la soddisfazione e così non vedi l’ora di riprovarla.