Ricordo che qualche volta mi domandarono (domanda che si a spesso a uno scrittore) perché scrivo. Ricordo che all’inizio dicevo di scrivere perché pensavo di piacere alle persone. Risposta molto comune. Poi, passai a dire che scrivevo perché non volevo morire, con l’idea che l’opera rimane ben oltre la vita dell’autore, idea anch’essa un po’ temeraria, perché anche l’opera finirà, come ogni altra cosa, e può essere dimenticata. E ora, quando devo rispondere a questa domanda, mi limito a dire che scrivo per comprendere, senza avere la certezza di aver compreso. In definitiva non si può avere la certezza di aver compreso tutto. Nessuno comprende tutto, mai, ma in fondo lo sforzo di comprendere è questa necessità di conoscenza.
La conoscenza è un viaggio, non una destinazione; richiede coraggio per affrontare l'ignoto e curiosità per esplorare.
Platone La RepubblicaLa comprensione è un processo inferenziale in cui l'ascoltatore, guidato dal principio di pertinenza, costruisce un'interpretazione dell'intenzione comunicativa del parlante, combinando l'input linguistico con le informazioni contestuali e la conoscenza del mondo.
Dan Sperber e Deirdre Wilson Pragmatica cognitiva. La dimensione inferenziale della comunicazioneLo studio di sé è il lavoro, o la via, che conduce alla conoscenza di sé.
Ma per studiare se stessi, occorre innanzi tutto imparare come studiare, da dove cominciare, quali mezzi impiegare. Un uomo deve imparare come studiare se stesso, deve imparare i metodi dello studio di sé.
Il metodo fondamentale per lo studio di sé è l'osservazione di sé.
Georges Ivanovitch GurdjieffPoiché è noto che la grazia divina si rivolge sempre e soltanto a pochi tra i molti che la chiedono, ognuno vorrebbe essere tra questi segnati e prescelti; l'ambizione sopita in ogni singolo uomo viene in aiuto alla pia credulità. Là dove cooperano tante forze robuste, non dobbiamo meravigliarci se di tanto in tanto la meta viene effettivamente raggiunta.
Sigmund FreudHo provato a leggere a mia sorella qualcosa dell'opera filosofica di Aristotele. In tutta franchezza: una delusione completa. Non fosse stata così oscura, così astrusa, questa pseudofilosofia non sarebbe durata così a lungo. Ma la maggior parte delle persone, per le parole che non riesce a comprendere, prova un sacro rispetto, e taccia invece di superficialità chi ha il torto di parlar chiaro. Quale toccante segno di modestia.
Albert Einstein
Perché scrivo di George Orwell
In questo libro, George Orwell esplora le motivazioni personali e politiche che lo spingono a scrivere, riflettendo sul ruolo dello scrittore nella società. Similmente, il testo fornito analizza le ragioni intime dietro l’atto di scrivere, facendo emergere un parallelo tra la ricerca di comprensione di Orwell e quella dell’autore del testo.
L’arte di scrivere di Ray Bradbury
Ray Bradbury condivide la sua esperienza di scrittore e le motivazioni che lo spingono a scrivere, sottolineando l’importanza della passione e della necessità di esprimersi. Questo libro è correlato al testo fornito poiché entrambi esplorano le ragioni profonde che guidano la scrittura come forma di espressione e comprensione.
On Writing: Autobiografia di un mestiere di Stephen King
Stephen King offre una panoramica delle sue esperienze come scrittore e le motivazioni che lo spingono a scrivere, mescolando consigli pratici e riflessioni personali. Il testo fornito riflette una simile introspezione sulle ragioni per cui si scrive, rendendo il libro di King un riferimento pertinente.
Ancora nessun commento