Vivere esposti, ma con cognizione e con l’orgoglio del proprio essenziale, maschile e femminile, nudità, e fors’anche asinità.
Esposta è l’infanzia, la vecchiaia, la malattia. Questa esposizione accettata e compresa renderà possibile, forse, la percezione diretta della profondità e della semplicità delle cose impossibili; i misteri del mondo interiore che svelano la loro psico-logia nel momento in cui l’Io, fattosi asino dalle lunghe orecchie sensibili alla voce dell’ombra, rinuncia una volta per tutte a contenerne il significato dentro idee precostituite e si risolve, come hanno fatto Apuleio e tanti altri autori, a rappresentarli con la narrazione. Nelle idee precostituite l’energia vitale e la divina immaginazione non fluiranno mai.
L’asino d’oro lo sa perfettamente, perché è un asino filosofico.
Lo ha imparato sulla propria pelle esposta all’assurdità e alla brutalità del mondo. Lo ha imparato nel proprio cuore nascosto agli altri, così, quasi per caso, mentre l’anima del mondo si apriva un varco nel suo cuore e attraversando quella brutta e spessa pellaccia gli suggeriva che il regno dei cieli e quello della terra non sono divisi e che l’anima si fa viva esattamente su quel metamorfico spazio di mezzo.
L’asino d’oro – Apuleio
Considerato un capolavoro della letteratura latina, L’asino d’oro di Apuleio è l’unico romanzo antico giunto completo fino a noi. Il protagonista, Lucio, viene trasformato in asino per errore e attraversa una serie di avventure che lo conducono alla comprensione profonda della propria condizione umana e alla scoperta di una verità spirituale superiore. Il romanzo utilizza la metamorfosi come simbolo della trasformazione interiore, esplorando temi di magia, religione, e filosofia.
Il mito dell’eterno ritorno – Mircea Eliade
In questo libro, Eliade esplora il concetto di tempo ciclico e l’idea che la storia possa essere vissuta come un ritorno continuo all’origine, un tema che si collega al concetto di trasformazione e rinnovamento. L’autore analizza come le culture arcaiche e tradizionali abbiano percepito il tempo e la storia in termini rituali e simbolici, legati a miti che riflettono la struttura dell’universo e dell’esperienza umana.
Psicologia e alchimia – Carl Gustav Jung
Jung esamina l’alchimia non solo come un processo chimico, ma come una metafora per la trasformazione interiore. Il libro esplora come le immagini e i simboli alchemici riflettano il processo di individuazione, ovvero il viaggio verso l’integrazione della personalità e la realizzazione del Sé.
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