La negazione dell'Eros nella cultura occidentalePassare al vaglio ipercritico della ragione ogni sentimento, comporta un atteggiamento desolatamente rinunciatario nei confronti delle occasioni che la vita ci offre, un inaridirsi della stessa sorgente dell’emozione.

È questo un problema inerente non solo alle difficoltà del singolo, ma a un atteggiamento, a un abito mentale dell’uomo occidentale in genere, al primato che la cultura dell’Occidente ha assegnato all’attività razionale, al pensiero, troppo spesso disconoscendo, quando non addirittura negando e condannando, la sfera dell’Eros, e il corpo che dell’Eros è il tangibile segno.

Come ci ricorda Jung:
Privo della dinamica affettiva, il fenomeno della coscienza perde ogni senso; e questo è proprio lo scopo inconscio del cosiddetto atteggiamento ‘scientifico’.

Crediti
 Aldo Carotenuto
 I Sotterranei dell'anima
 Pinterest • Umberto Boccioni  • 




Quotes per Aldo Carotenuto

Nessuno può amare pensando che quell'amore finisca, nessuno può amare pensando di morire o che quella esperienza sia limitata nel tempo. Ecco perché è profondamente giustificata, allorché quel rapporto si spezza, la nostalgia, la sofferenza per qualcosa che è andato davvero perduto, in quanto nessun nuovo incontro potrà ridare vita a quella realtà.

Il diritto alla felicità implica la responsabilità di perseguire la propria autenticità.  Il diritto di essere felici

Smarrito nel labirinto, Arione impara dolorosamente a trovare, tra le mille strade che a ogni passo gli si aprono dinanzi, l'unica che è la sua. La paralisi lentamente si scioglie quando comprende che la soluzione non sta nel fuggire dal labirinto, ma nell'imparare a percorrerlo.

Jung diceva spesso che ogni volta che un paziente bussa alla nostra porta ci consegna una briciola del proprio destino, e in quella briciola potremmo con sorpresa intravedere la geometria dell'universo.

Essere amati significa essere pensati, e la consapevolezza di ciò ci rende invincibili, protetti da una armatura inattaccabile con la quale affrontare il mondo a testa alta. È questa la sorgente della felicità, una sorgente reale, priva di utopiche idealizzazioni e alla portata di noi tutti.
Il desiderio di appartenere a qualcuno è tipico di tutti noi, perché solo la sensazione di essere indispensabili per un altro essere umano e la consapevolezza di essere il fulcro dei suoi pensieri, ci permettono di sentirci vivi.  Il Gioco delle Passioni


Riferimenti