Voglio ricordarvi in modo particolare l’idea delle emozioni negative e dello stato di emozione negativa. Questo in realtà è il secondo punto importante del sistema. Ci sono due punti molto importanti: il primo riguarda la consapevolezza, e il secondo riguarda le emozioni negative.
Se ricordate ciò che si è detto all’inizio riguardo alla consapevolezza e all’assenza di consapevolezza, voi tutti, osservando le funzioni, dovete aver capito una cosa. Dovete aver capito che, ordinariamente, in qualsiasi cosa che facciamo, pensiamo o sentiamo, non ci ricordiamo di noi stessi. Non ci rendiamo conto di essere presenti, di essere consapevoli, di essere qui.
Ma allo stesso tempo dovete già sapere e dovete aver già capito che se compiamo sforzi sufficienti per un tempo abbastanza lungo, possiamo aumentare la capacità di ricordarci di noi. Cominciamo a ricordare noi stessi più spesso, cominciamo a ricordare noi stessi più profondamente, cominciamo a ricordare noi stessi in rapporto con più idee: l’idea della consapevolezza, l’idea del lavoro, l’idea dei centri, l’idea dello studio di sé, l’idea della scuola.
Ma il problema è come ricordare sé stessi, come rendersi più consapevoli.
Se riprendete l’idea delle emozioni negative, troverete che esse costituiscono il principale ostacolo al ricordo di noi stessi. Pertanto le due cose sono interdipendenti: non si può combattere contro le
emozioni negative se non ci si ricorda maggiormente di sé stessi, e non ci si può ricordare maggiormente di sé stessi se non si combatte contro le emozioni negative. Se vi ricorderete di queste due cose, tutto vi sarà assai più comprensibile. Cercate dunque di rammentare queste due
idee, che sono collegate. Ora, per quanto riguarda la lotta contro le emozioni negative, innanzitutto è necessario comprendere che non esiste nessuna emozione. negativa che sia utile, che abbia una qualsiasi utilità. Le emozioni negative sono tutte egualmente nocive e sono tutte segno di debolezza. In seguito dovete capire che è possibile combatterle, che possono essere vinte ed eliminate, perché non sono dotate di alcun centro reale. Se lo avessero, non ci sarebbe nessuna possibilità; saremmo costretti a rimanere per sempre in balìa delle emozioni negative.
Ma fortunatamente esse non hanno alcun centro reale. Ciò che opera è un centro artificiale che può essere distrutto e disperso, e ci sentiremo assai meglio quando non vi sarà più. Ma è già molto riuscire a capire questa possibilità; abbiamo così tante convinzioni, così tanti pregiudizi e persino principi riguardo alle emozioni negative, che è difficilissimo sbarazzarsi dell’idea che esse siano necessarie ed inevitabili.
Finché crediamo che sono necessarie, inevitabili, o addirittura utili per potersi esprimere e molte altre cose, non possiamo far nulla.
È necessaria una certa lotta mentale per rendersi conto che le emozioni negative sono del tutto inutili, non hanno alcuna funzione positiva, e che tuttavia, nello stesso tempo, tutta la nostra vita è basata su di esse. Nessuno lo capisce.
D. A me sembra che certe circostanze ci costringono di fatto ad avere emozioni negative.
O. Credere che le emozioni negative siano prodotte dalle circostanze è una delle nostre più forti illusioni. Tutte le emozioni negative sono in noi, dentro di noi… Pensiamo sempre che delle nostre emozioni negative siano responsabili o gli altri, o le circostanze. Pensiamo sempre così. E questa è la nostra principale illusione. Le nostre emozioni negative sono dentro di noi e noi stessi ne siamo le causa. Non esiste assolutamente una sola ragione inevitabile per cui un atto di qualcuno o certe circostanze debbano procurarmi un’emozione negativa. È solo una mia debolezza.
D. Allora, quando muore il nostro migliore amico, dovremmo conservare il buon umore?
O. La morte di un amico o un qualsiasi dolore non sono emozioni negative, sono sofferenza. La sofferenza può produrre un’emozione negativa solo se vi identificate con essa. La sofferenza può essere reale, le emozioni negative non sono reali. A ogni modo, la sofferenza occupa una parte molto limitata nella nostra vita, mentre le emozioni negative ne occupano la maggior parte, si impossessano di tutta la nostra vita. E sapete perché? Perché le giustifichiamo. Pensiamo che siano prodotte da qualche causa esterna. Quando sappiamo che non possono essere prodotte da cause esterne, la maggior parte di esse scompare.
Questa è la prima condizione: dobbiamo capire che non possono essere prodotte da cause esterne, se vogliamo liberarcene. In genere esistono perché le accettiamo, le giustifichiamo, attribuendole a cause esterne; e così non le contrastiamo. Ecco che cosa è importante capire.
La responsabilità delle nostre emozioni
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