La retorica dell'incomunicabilità si giustifica
Parliamo pure di dinamismo vitale dell’individuo, di molteplicità virtualmente infinita di relazioni, o di esperienze. Ma rendiamoci conto che è retorica. Ognuno è vincolato a un suo minuscolo frammento di realtà, e, di fatto, non ne esce. La retorica opposta, quella dell’incomunicabilità, solo in questo senso si giustifica. Non soltanto l’agire ma anche l’apprendere, il sentire, sono funzioni per cui ci aggiriamo in tondo. E lei, noti, siamo individui, manteniamo una coerenza (anche organica), proprio in grazie di questo. Intorno c’è il possibile, che non diventa quasi mai reale (per noi), e a quella immensità siamo chiusi e remoti: per fortuna nostra, poiché altrimenti ci disperderemmo. Determinazione è negazione, il nostro status d’individui richiede questi stretti confini, noi siamo fatti di esclusioni, di occlusioni. Ma questo fa sì che alla vita, perlomeno la nostra, ciò che chiamiamo il suo contrario le somigli molto.

Crediti
 Guido Morselli
 Dissipatio H.G.
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Quotes per Guido Morselli

Innamorarsi di una donna non è difficile. Difficile è amarla.

I nostri rapporti con una donna possono a un certo punto divenire una consuetudine. Forse questo è il punto «cruciale» di ogni amore. Poiché la consuetudine approfondisce l'amore, o lo riduce a un involucro di gesti senz'anima.

Il castigo, in quanto sia sofferenza, è sempre ingiusto perché sempre sproporzionato alla colpa. Infatti il piacere che sentiamo commettendo il male, non incide mai profondamente come il dolore. Carattere di quello è la labilità, di questo, la stabilità. Il piacere non impegna quasi mai l'animo, il dolore, anche fisico, sì. Il piacere sfiora, il dolore si radica.

La vita è moto. Un moto, però, circolare… un moto talmente circoscritto che, in ultima analisi, assomiglia a un piétiner sur place.