La ricerca dell'utopia: oltre il mondoL’utopista sente che il fatto che l’ideale non possa avere piena realizzazione non lo rende un’illusione. Sente che la realtà più vera è data da ciò che non si vede e non si potrà mai vedere, ma di cui egli non può fare a meno. Come scriveva Oscar Wilde: Una carta geografica che non comprenda l’isola di Utopia non merita nemmeno uno sguardo, perché escluderebbe l’unico paese al quale l’Umanità approda in continuazione.
C’è qui una perfetta dialettica: l’utopia in quanto non-luogo non sarà mai sulla carta geografica del mondo; e tuttavia, se la carta in qualche modo non la comprendesse sarebbe un fallimento, perché tutti gli esseri umani degni di questo nome ricercano quest’isola e quando danno il meglio di sé vi approdano. Il che significa che l’essere umano può essere diverso dal mondo. Il che significa che noi, se coltiviamo l’ideale del bene e della giustizia, siamo più grandi del mondo. Il che significa che la meta di ognuno di noi è oltre il mondo. Esattamente come scrisse Wittgenstein: La soluzione dell’enigma della vita nello spazio e nel tempo è aldilà dello spazio del tempo.

Crediti
 Vito Mancuso
 SchieleArt •   • 



Citazioni correlate

  • Il libero mercato può portare prosperità, ma non può garantire giustizia sociale
     Milton Friedman    Capitalismo e libertà

  • Alcuni nascono con sistemi immunitari spirituali.
    Prima o poi si accorgono che la visione del mondo è illusoria ed è innestata su di loro dalla nascita attraverso il condizionamento sociale.
    Cominciano a percepire che qualcosa non va e iniziano a cercare risposte.
    Cercano, ricercano e scoprono che esistono lati della realtà di cui gli altri non sono del tutto consapevoli.
    È così che inizia il loro viaggio di risveglio.
    Ogni passo del viaggio, viene compiuto seguendo il cuore invece di seguire la folla e scegliendo la conoscenza al di sopra dei veli dell'ignoranza.
     Henri Bergson  

  • A molti risulta insopportabile l'idea che ciò che esiste e accade – inclusi noi stessi – sia del tutto contingente, con la conseguenza che il valore e il senso della vita dipendono interamente da noi. E per questo trovano consolatoria l'illusione fornita dalla religione che ci possa essere una risposta alle domande di senso. Eppure, concludeva quasi settant'anni fa uno dei capiscuola della filosofia analitica interpellato dalla Partisan Review, prendere coscienza della propria finitezza avrebbe una conseguenza della massima importanza: riconoscere che, se la vita dev'esser degna di essere vissuta, sta a noi renderla tale.
     Alfred Jules Ayer    L'illusione consolatoria della religione

  • In materia di sessualità oggi noi, uno per uno, siamo, malati o sani, nient'altro che degli ipocriti. Sarebbe un bene per tutti noi se, come risultato di tale onestà generale, venisse raggiunto un certo grado di tolleranza nelle cose sessuali.
     Sigmund Freud  

  • La realtà svanisce sotto simboli che ci abbagliano, un Grande Altro che ci intrappola in un sogno dove il caos resta fuori scena.
     Jean Baudrillard    Simulacri e simulazione

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