La risposta dell'altro
Nella misura in cui il linguaggio diventa funzionale si rende improprio alla parola, e quando ci diventa troppo peculiare, perde la sua funzione di linguaggio. È noto l’uso che vien fatto, nelle tradizioni primitive, dei nomi segreti nei quali il soggetto identifica la propria persona o i suoi dei, al punto che rilevarli è perdersi o tradirli […] Ed infine, è dall’intersoggettività dei noi che assume, che in un linguaggio si misura il suo valore di parola. Per un’antinomia inversa, si osserva che più l’ufficio del linguaggio si neutralizza approssimandosi all’informazione, più gli si imputano delle ridondanze […] Infatti la funzione del linguaggio non è quella di informare ma di evocare. Quel che io cerco nella parola è la risposta dell’altro. Ciò che mi costituisce come soggetto è la mia questione. Per farmi riconoscere dall’altro, proferisco ciò che è stato solo in vista di ciò che sarà. Per trovarlo, lo chiamo con un nome che deve assumere o rifiutare per rispondermi. Io m’identifico nel linguaggio, ma solo perdendomici come un oggetto. Ciò che si realizza nella mia storia non è il passato remoto di ciò che fu perché non è più, e neanche il perfetto di ciò che è stato in ciò che io sono, ma il futuro anteriore di ciò che sarò stato per ciò che sto per divenire.

Crediti
 Jacques Lacan
 Pinterest • Gineba Gianpietro Abeni  • 




Quotes per Jacques Lacan

Si crede che il principale progresso della psichiatria, dopo l'introduzione di quel movimento di investigazione che si chiama psicoanalisi, sia consistito nel riportare il senso nella catena dei fenomeni. Di per sé non è falso. Ma è falso immaginarsi che il senso di cui si tratta sia ciò che si comprende. Comprendere i malati, si pensa diffusamente nelle corsie, espressione del senso comune degli psichiatri, è quel che abbiamo imparato di nuovo. Questo è un puro miraggio.

Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di sé stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più.

Ognuno incontra nell'altro la traccia del proprio esilio.

Una donna pazza che crede di essere una regina non è più pazza di una regina che crede di essere una regina.

La verità è l'errore che sfugge l'inganno ed è raggiungibile a partire da un malinteso.