La scomparsa delle lucciole
Nei primi anni sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell’inquinamento dell’acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c’erano più. (Sono ora un ricordo, abbastanza straziante, del passato: e un uomo anziano che abbia un tale ricordo, non può riconoscere nei nuovi giovani sé stesso giovane, e dunque non può più avere i bei rimpianti di una volta). Quel qualcosa che è accaduto una decina di anni fa lo chiamerò dunque scomparsa delle lucciole.
Dopo la scomparsa delle lucciole si ha la falsificazione e l’abbandono dei valori nazionalizzati… del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico… Chiesa, patria, famiglia, obbedienza, ordine, risparmio, moralità non contano più. E non servono neanche più in quanto falsi… A sostituirli sono i valori di un nuovo tipo di civiltà, totalmente altra rispetto alla civiltà contadina e paleoindustriale. Il nostro paese viene sottoposto alla prima unificazione reale.
L’industrializzazione degli anni Settanta e il comportamento coatto del potere dei consumi ha realizzato una mutazione profonda, decisiva ricreando e deformando la coscienza del popolo italiano, fino a una irreversibile degradazione. Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a tempi nuovi, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche.

Crediti
 Pier Paolo Pasolini
 SchieleArt •   • 




Quotes per Pier Paolo Pasolini

Non so vincere il gelo
dell'angoscia, piangendo,
come un tempo, nel cuore
della terra e del cielo.

Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l'azione e l'utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo.  Saggi sulla politica e sulla società

C'è un'ideologia reale e incosciente che unifica tutti: è l'ideologia del consumo. Uno prende una posizione ideologica fascista, un altro adotta una posizione ideologica antifascista, ma entrambi, davanti alle loro ideologie, hanno un terreno comune, che è l'ideologia del consumismo. [...] Il gran male dell'uomo non consiste né nella povertà, né nello sfruttamento, ma nella perdita della singolarità umana sotto l'impero del consumismo.

Dio mio la serietà! Ma la serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia! Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo!

Dà angoscia il vivere di un consumato amore.
L'anima non cresce più.