Nicola Samorì
– Almeno è bene sapere che quando la testa rotola non soffrono molto.

– Lei ha appena fatto l’osservazione che fa quasi tutti e che è vera. La ghigliottina è stata inventata proprio per evitare la sofferenza. Ma io penso sempre: e non sarà peggio così? Forse la mia idea le sembrerà ridicola e assurda, ma quando si ha un po’ di immaginazione vengono in mente tante cose! Ci rifletta. Se si tratta, per esempio, di un uomo sottoposto a tortura, c’è la sofferenza, ci sono le ferite, l’agonia corporale che distrae dal dolore spirituale, e così, fino al momento stesso della morte, soffre solo per le ferite. Perché la sofferenza maggiore e peggiore forse non è quella inflitta dalle ferite, ma la certezza che tra un’ora, tra dieci minuti, tra mezzo minuto, proprio adesso, l’anima ti sfuggirà dal corpo e smetterai di essere un uomo, e sapere che questo accadrà in modo certo, irrimediabilmente.
Nella ghigliottina, il terribile si concentra in un solo istante, mentre hai la testa esposta alla lama e senti come questa scivola verso il tuo collo. Non creda che sia solo una mia idea, ma è così che la pensa molta gente. Ne sono così sicuro che le esporrò francamente la mia opinione. Quando si uccide un uomo legalmente, si commette un crimine molto più grande di quello commesso dal condannato stesso. Il viaggiatore pugnalato da alcuni banditi nel bosco ha speranze di salvarsi fino all’ultimo momento. Ci sono stati casi di uomini con la gola tagliata che non perdevano la speranza di fuggire, o che chiedevano che gli fosse risparmiata la vita. E quest’ultima speranza che rende dieci volte più facile morire, scompare a causa di quella sentenza irrevocabile: sapere che devi morire.
La maggiore agonia consiste allora nel fatto che sai che stai per morire, e non c’è tortura peggiore di questa. Durante una battaglia si può portare il soldato fino alla bocca stessa dei cannoni. Non perderà la speranza fino al momento stesso in cui sparano contro di lui. Ma leggi a quello stesso soldato la sua condanna a morte e scoppierà a piangere o impazzirà. Come è possibile supporre che un uomo sia capace di sopportare una cosa simile senza impazzire? Perché questa beffa crudele, abietta, inutile? Forse esiste un uomo al quale dopo essere stato condannato a morte hanno concesso il perdono. Solo quell’uomo potrebbe raccontarci la sua agonia. Di questo tormento e di questo orrore ci ha parlato Cristo. No, l’uomo non può essere trattato così!

Crediti
 Fëdor Dostoevskij
 L'idiota
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Quotes per Fëdor Dostoevskij

Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa, e lasci la tua orma putrida dietro di te; purtroppo questo è vero per quasi tutti noi!  I fratelli Karamazov

Sappi, mio caro, che tutti questi consigli, intesi ad ammonire e a salvare, altro non sono che un'intrusione sul conto altrui nella coscienza altrui. Già troppo mi sono impicciato con la coscienza altrui senza ricavarne che busse e scherno. Delle busse e dello scherno ci si può anche infischiare; ma sta di fatto che con simili metodi non si ottiene nulla: nessuno ti darà ascolto per quanto tu non abbia intenzione alcuna di essere invadente…. E tutti te ne vorranno male.

E ti chiedi: Dove sono i tuoi sogni?, e scuotendo la testa dici: Come volano in fretta gli anni!. E di nuovo ti chiedi: Che cosa hai fatto con i tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no?. Diciamo a noi stessi: “Guarda come nel mondo si gela. Passeranno ancora altri anni, a loro seguirà una triste solitudine, arriverà la vecchiaia barcollante sulle grucce, e poi l'angoscia e la tristezza. Impallidirà il tuo mondo fantastico, svaniranno, appassiranno i tuoi sogni, e cadranno come le foglie gialle dagli alberi.  Le notti bianche

Tieni soprattutto a mente che non puoi essere giudice di nessuno. Infatti, nessuno su questa terra può giudicare il delinquente senza aver prima riconosciuto di essere egli stesso un delinquente come colui che gli sta davanti, e che di quel delitto egli è forse più responsabile di chiunque altro. Quando l'avrà compreso, potrà anche essere giudice. Per quanto ciò sembri assurdo, è la verità. Dal momento che se io stesso fossi davvero un giusto, forse non ci sarebbe neppure il delinquente di fronte a me.

Sebbene qui non sussista alcun diritto giuridico, esiste però un diritto naturale, umano, il diritto del buon senso e della voce della coscienza, e benché questo nostro diritto non sia prescritto da nessun lurido codice civile, un uomo nobile e onesto, il che equivale a dire un uomo assennato, ha l'obbligo di restare una persona nobile e onesta, anche nei casi non contemplati dai codici.  L'idiota


Riferimenti