Ancora più deprimente è accorgersi che non possiamo far altro che sbagliare. La vecchiaia. Occorre decidere cosa debba farsene l’uomo vecchio della solitudine. Cos’è più giusto: essere soli restandosene da soli oppure essere soli in compagnia? Io vivo ormai da più di un anno in una solitudine che coincide con lo starmene da solo. Non è facile, non è neanche «vita», tuttavia è più tollerabile della solitudine vissuta in compagnia. Per quanto mi riguarda, è come se mi avessero colpito con un pugno nello stomaco: un insulto. Le fiabe che si narrano sulla morte – tutte menzogne. La realtà è un insulto, negarlo è un inganno. Detesto i preti, le fiabe narrate dalle religioni. Andarmene in pace, senza inganni e autoinganni penosi. Ormai non ho più nessuno. Non voglio più scrivere. E neanche vivere, ma soltanto andarmene in pace. Sarebbe un grande dono non svegliarmi più. Attimi in cui è come se una bestia impazzita ululasse nel buio. L’attimo in cui alla fine di una lunga vita si capisce che il destino non è semplicemente crudele, ma anche disonesto.
Certo, sono cose che non si dimenticano. Questo sicuramente ha segnato la mia vita ma non nel senso che Lei crede. Fu uno shock. Io però non credo né alla psicologia, né alla volontà, che è una facoltà immaginaria. La psicologia si occupa di falsi misteri. Non si può dire se la morte di mia madre abbia avuto un'influenza o meno.
René Magritteverità (sostantivo femminile) ⋯ Ingegnoso miscuglio di apparenze e utopia. La scoperta della Verità è l'unico scopo della filosofia, che a sua volta è la più antica forma di occupazione della mente umana, e ha ottime possibilità di sopravvivere incrementando la sua attività sino alla fine dei tempi.
Ambrose Bierce Il dizionario del diavoloGli spiriti sono complessi dell'inconscio collettivo che si manifestano quando l'individuo perde l'adattamento alla realtà, oppure cercano di sostituire l'atteggiamento inadeguato di tutto un popolo con un nuovo modo di pensare. Quindi sono fantasie patologiche oppure idee nuove ancora sconosciute.
Carl Gustav JungL'amore è un mistero che sopravvive alla morte
Umberto Eco Il nome della rosaOgni giorno
farsi più vicini di un passo
all'oscuro miracolo
dell'invisibilità
a sera approdare nella notte
a mattina nel giorno
tastare il silenzio con la parola
senza sapere
e solo con lacrime
come unico bene
cercando l'uscita
che con la vita seguita a errare
fino a che un orizzonte si chiama morte.
Nelly Sachs
La nausea di Jean-Paul Sartre
Il protagonista Roquentin scopre l’assurdità dell’esistenza attraverso una crescente nausea verso la vita quotidiana. Il romanzo esplora il senso di vuoto, la solitudine e il confronto con la propria libertà, temi vicini alle riflessioni esistenziali sulla vecchiaia e sulla morte.
Il mestiere di vivere di Cesare Pavese
Il diario di Pavese, in cui l’autore condivide pensieri profondi su vita, solitudine, dolore e desiderio di morte. Pavese riflette sulla fatica di vivere in un mondo in cui la solitudine e l’angoscia esistenziale prevalgono, simile al tono del testo analizzato.
La morte di Ivan Il’ič di Lev Tolstoj
Il racconto affronta il tema della morte attraverso il personaggio di Ivan Il’ič, un giudice che, in punto di morte, si rende conto che la sua vita è stata priva di autenticità. La solitudine, il dolore e la ricerca di una pace interiore sono al centro della narrazione.
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