In nessun caso potrà esservi una filosofia accessibile a tutti gli uomini e universalmente valida, poiché la differenza nel grado di intelligenza è troppo grande. La vera filosofia, quando compare, ha davvero valore solo per pochi, per menti di prima categoria, e non importa se gli altri le rendono o meno omaggio in ossequio all’autorità, cosa che sono sempre disposti a fare nella consapevolezza della propria incapacità filosofica.
Accanto a una simile filosofia ci dovranno sempre essere anche altre filosofie per la seconda, la terza e la quarta classe; fra queste ultime, le filosofie per le classi inferiori compaiono solitamente nella veste dell’autorità assoluta, cioè come religioni.
Le verità non sono fatte per la moltitudine, poiché l’unica cosa che davvero le si adatta è piuttosto qualsiasi dogma opportunamente comprensibile e in buoni rapporti con la morale, sotto forma o di religione o di filosofia.
Ne consegue che la filosofia autentica non è adatta a essere insegnata ex cathedra, come se fosse accessibile a tutti; piuttosto, concepita da menti straordinarie per menti altrettanto straordinarie e conservata per iscritto, essa dev’essere accessibile a chiunque ne sia alla ricerca e ne abbia bisogno; per gli altri rimane invece un libro chiuso.
In ogni caso le religioni possono essere più o meno vicine a tale filosofia, come l’Induismo e il Buddhismo.
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