Quelli che noi chiamiamo filosofi pirroniani, con denominazione greca si dicono scettici, ciò significa qualcosa, come ricercatori, osservatori. Essi infatti non giungono a nessuna conclusione, non fissano alcuna definizione: stanno sempre a ricercare e osservare che cosa mai, tra tutte le cose, sia passibile di conclusione e definizione. Ritengono pure di non vedere né udire effettivamente nulla bensì di subire l’impressione di vedere e udire, e sulla qualità e la specie di ciò che produce in loro tali impressioni sono incerti e non escono dal dubbio; la credibilità e la verità di ogni cosa, dato che i segni del vero e del falso sono mescolati e confusi, è secondo loro talmente inafferrabile che chiunque non sia sconsiderato e non faccia getto del proprio discernimento deve far tesoro della frase che usava pronunciare, il fondatore della loro scuola, Pirrone La tal cosa non sta in questo modo più che in quest’altro o in nessuno dei due. Gl’indizi e le autentiche proprietà di ogni cosa non si possono, secondo loro, né conoscere né percepire; e appunto questo essi si sforzano d’insegnare e di mostrare in molti modi. È una questione annosa, dibattuta da molti autori greci, se e quanta differenza ci sia tra i filosofi pirroniani e gli accademici: gli uni e gli altri vengono detti scettici, sospensivi, dubitativi, dato che gli uni e gli altri, nulla affermano e nulla ritengono afferrabile. Da ogni cosa, dicono, procedono delle visioni, fantasie, ma non già in relazione alla natura delle cose in sé, bensì, in relazione all’impressione dello spirito e del corpo di coloro a cui quelle visioni provengono. Perciò, essi dicono, tutte senza eccezione le cose che muovono i sensi umani sono cose in relazione a qualcosa. Questa frase vuol dire che non esiste nulla affatto che possieda un’ esistenza autonoma o che abbia una propria facoltà o natura: tutte le cose, assolutamente, sono relative a qualcosa e, appaiono tali, quale è la loro apparenza mentre sono vedute, e quali, prendono forma nei nostri sensi, a cui esse sono arrivate, non già in sé, donde sono partite. Infine, gli accademici è come se affermassero appunto il fatto che nulla si può afferrare, concludessero che nulla può essere concluso, mentre i pirroniani dicono che nemmeno questo può risultare vero, in nessun modo: perché la verità appare inesistente.

Anonimo ⋮ Idee ⊚
Gli anarchici rifiutano l’organizzazione del matrimonio. Essi affermano che due persone che si amano non hanno bisogno di autorizzazioni da parte di terzi per dormire insieme e dal momento in cui la loro volontà gli conduce al letto, la società non ha nul⋯

Articoli ⋮ Idee ⋮ Silvano Agosti ⊚
un piccolo saggio che ho pensato fosse indispensabile per sconfiggere un atteggiamento ottuso e spietato delle attuale forze lavoro della cultura di Stato. A parte che l’infinito sforzo del potere consiste nell’arginare una naturale caratteristica della n⋯

Idee ⋮ Uppaluri Krishnamurti ⊚
Ogni volta che un pensiero nasce, voi create un’entità, un centro, e quel centro vi serve come riferimento per sperimentare le cose. Se non c’è il pensiero, non è possibile per voi sperimentare nulla, e non potete mettere in relazione nulla con la cosa in⋯

Percorsi ⋮ Uldio Calatonaca ⊚
Roma, lo dico subito, nell’ultima trentina d’anni è cambiata poco o nulla; o meglio lo ha fatto un po’ in male e un po’ anche in bene. Io, romano che trenta anni fa era ventenne, non capisco cosa è davvero peggiorato: mondezza trasporti sanità delinquenza⋯

Articoli ⋮ Idee ⋮ Luigi Bairo ⊚
Si parla spesso, troppo spesso di Beat e di Psichedelia. Se ne parla e straparla da molte parti, soprattutto di questi tempi babbei in cui rivive superficialmente il modo di vestire e di suonare degli anni sessanta. Un ritorno di moda che svanirà in fretta⋯
Aggiungi un commento