Questi vogliono che mi apro il culo. Certo me lo aprirei, ma almeno la fabbrica si doveva interessare effettivamente di me, dei miei figli, di mia moglie, della nostra salute, invece mi dà quattro soldi e del resto se ne lava le mani. Uno torna a casa e s’invischia in mille ragnatele. Mille e mille cose che non funzionano.
Stasera al termine del telegiornale, dopo tante notizie su tutti i fronti (scandali, omicidi, rapine, stupri, la lira precipita, salgono i prezzi…) arriva il colpo finale, esce quella faccia di minchia del mezzobusto sportivo e ci sbatte in faccia alcuni giornali sportivi con dei titoli che occupano mezza pagina: RIVERA SI È STANCATO, RIVERA SE NE VA, RIVERA SI DIMETTE.
Questa è la vera tragedia nazionale, perché la lira che precipita, gli scandali che si moltiplicano e le fabbriche che chiudono davanti al Rivera che se ne vuole andare diventano un’inezia. Io dico, magari se ne va dalle palle Rivera e tutti quegli scansafatiche come lui, ma se ne debbono andare per sempre questi parassiti, che cazzo mi dà a me Rivera, lui e il Milan, gli arbitri e tutti questi pigghianculo di giornalisti sportivi che alla fine di un telegiornale pieno di sciagure vere, reali, con una faccia da cadaveri, ci annunciano che Rivera ha fatto i capricci, come se fosse finito il mondo. Magari se ne va, affanculo, lui gioca e fa i soldi e le ragazze impazziscono per lui, noi operai sfacchiniamo, crepiamo veramente vicino alle macchine e non ci vuoi vedere nessuno, non parliamo poi di ragazze. A malapena ci sopportano le nostre mogli, perché stiamo rimbambendo anzitempo.
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