L’alienazione dello Stato
Il debito pubblico, ossia l’alienazione dello Stato – dispotico, costituzionale o repubblicano che sia – imprime il suo marchio all’era capitalistica. L’unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che passi effettivamente in possesso collettivo dei popoli moderni è… il loro debito pubblico. (…) [Il debito pubblico] ha fatto nascere il giuoco di borsa e la bancocrazia moderna. Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. [Il debito pubblico mette in grado i governi di] affrontare spese straordinarie senza che il contribuente ne risenta immediatamente, ma richiedono tuttavia un aumento delle imposte in seguito. D’altra parte, l’aumento delle imposte causato dall’accumularsi di debiti contratti l’un dopo l’altro costringe il governo a contrarre sempre nuovi prestiti quando si presentano nuove spese straordinarie. Il fiscalismo moderno, il cui perno è costituito dalle imposte sui mezzi di sussistenza di prima necessità (quindi dal rincaro di questi), porta perciò in se stesso il germe della progressione automatica. Dunque, il sovraccarico d’imposte non è un incidente, ma anzi è il principio.

Crediti
 Karl Marx
 Il capitale
  Libro I, cap. XXIV
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Quotes per Karl Marx

Il capitale non si crea, ma si appropria del plusvalore creato dal lavoro  Il Capitale

Questo diritto uguale è un diritto disuguale, per lavoro disuguale. Esso non riconosce nessuna distinzione di classe, perché ognuno è soltanto operaio come tutti gli altri, ma riconosce tacitamente l'ineguale attitudine individuale e quindi la capacità di rendimento come privilegi naturali. Esso è perciò, per il suo contenuto, un diritto della disuguaglianza, come ogni diritto. Il diritto può consistere soltanto, per sua natura, nell'applicazione di un'uguale misura.  Critica del programma di Gotha

Poiché secondo Adam Smith, non è una società felice quella in cui la maggioranza soffre, e poiché lo stadio di massima ricchezza di una società conduce a questa sofferenza della maggioranza, ed è l'economia politica (e in genere, la società dell'interesse privato) che conduce a questo stadio di massima ricchezza, il risultato finale dell'economia politica è dunque l'infelicità della società.

Fino ad oggi, la storia di ogni società è stata storia di lotte di classi.  Il manifesto del partito comunista

Proletari di tutti i paesi, unitevi!  Il Manifesto del Partito Comunista