La ciecaTu dici che non è necessario, anzi non è nemmeno possibile sapere come si fa ad amare? Ti sbagli. L’amore c’è o non c’è. Che altro resta da capire?
La maggior parte delle persone non sa amare né lasciarsi amare, perché è vigliacca o superba, perché teme il fallimento. Si vergogna a concedersi a un’altra persona, e ancor più ad aprirsi davanti a lei, poiché teme di svelare il proprio segreto… Il triste segreto di ogni essere umano: un gran bisogno di tenerezza, senza la quale non si può resistere…Le donne. Hai notato con quale tono incerto e diffidente gli uomini pronunciano questa parola? Come se fossero di una tribù ribelle, assoggettata ma non ancora perfettamente domata, sempre incline alla rivolta. E poi quale sarà mai il senso di questo concetto nella vita di tutti i giorni? Le donne… Che cosa ci aspettiamo da loro? …Figli? …Aiuto? … Serenità? Gioia? Tutto? Niente? Attimi? L’uomo vive, desidera, si prepara per un incontro, fa l’amore; si sposa, sperimenta insieme a una donna amore, nascita e morte, poi si volta a guardare un bel paio di gambe per strada, perde la testa per una splendida chioma, si rovina per un bacio di labbra ardenti e, mentre giace in alcove borghesi o sui materassi cigolanti di squallidi alberghi a ore, ha la sensazione di sentirsi appagato, e talvolta si mostra magnificamente generoso nei confronti di una donna. Gli innamorati piangono e si giurano di restare insieme, di aiutarsi e sostenersi; andranno a vivere in cima a una montagna o in una grande città… ma poi il tempo passa, un anno, tre anni, un paio di settimane – hai notato che l’amore, proprio come la morte, ha un tempo che non si può misurare con orologi o calendari? – e i loro grandi progetti falliscono, o non hanno l’esito immaginato. E allora si separano, pieni di rancore, o con indifferenza, e tornano a sperare, ricominciano da capo a cercare un nuovo compagno. Se sono ormai troppo stanchi e restano insieme, succhiandosi a vicenda energia e voglia di vivere, si ammalano; è un po’ come se si uccidessero, e alla fine muoiono. E chissà se nel momento estremo, mentre stanno per chiudere gli occhi, capiranno finalmente che cosa volevano l’uno dall’altro… forse invece hanno semplicemente obbedito a una legge cieca e incommensurabile, a un comandamento che rinnova e perpetua il mondo con il respiro dell’amore, e che necessita di uomini e donne i quali accoppiandosi garantiscano la conservazione della specie… Tutto qui? E loro, nel frattempo, poverini, che cosa mai speravano per sé stessi? Che cosa si sono dati, che cosa hanno ricevuto l’uno dall’altro? Quale misterioso e tremendo bilancio è questo…La passione non ha niente di festoso. Questa forza truce, che incessantemente crea e distrugge il mondo, non interpella coloro che tocca, non chiede se a loro fa piacere o no, non si preoccupa granché dei sentimenti umani. Dà tutto e tutto pretende; esige uno slancio senza condizioni, alimentato dalla stessa energia primordiale della vita e della morte.
Il corpo ricorda, sai, per sempre, come il mare e la terra sanno che un tempo erano la stessa cosa.
Un giorno ho capito che nessuno potrà mai aiutarmi. Il desiderio di amare e di essere amati resta, ma non c’è nessuno che possa essere di aiuto, né mai ci sarà. Una volta compreso questo, si diventa forti e solitari.

Crediti
 Sándor Márai
 La donna giusta
  Traduzione di Laura Sgarioto, Krisztina Sándor
 SchieleArt •  Die blinde • 




Quotes per Sándor Márai

E come le persone appartenenti allo stesso gruppo sanguigno sono le uniche che possono donare il loro sangue a chi è vittima di un incidente, così anche un'anima può soccorrerne un'altra solo se non è diversa da questa, se la sua concezione del mondo è la stessa, se tra loro esiste una parentela spirituale.

Di notte Cellini. Gli anni di apprendistato a Firenze, quando si preparava al mestiere di orefice. La mattina, uscendo di casa, portò con sé un piccolo coltello, perché era in lite con un collega, e durante la discussione, invece di argomentare, lo colpì. Agì in questo modo diverse volte nel corso della sua vita: si metteva nei guai, ma poi il cardinale o il vescovo lo tiravano fuori. Tra le mani dell'uomo del Rinascimento, il «piccolo coltello» roteava alla stessa velocità degli insulti lanciati da una vecchia litigiosa.  L'ultimo dono

C'è una sorta di regia invisibile nella vita: quando la situazione richiede che si porti a compimento qualcosa, anche le circostanze, sì, persino il luogo e gli oggetti diventano complici, e le persone che vivono lì accanto sono inconsapevolmente conniventi. Quando vuole creare qualcosa, la vita realizza messinscene impeccabili.

Ci sono momenti nella vita in cui comprendiamo che l'assurdo, l'impossibile e l'inconcepibile sono in realtà tanto ordinari quanto semplici. Improvvisamente vediamo con chiarezza tutto l'intreccio della vita: scompaiono dietro le quinte persone che credevamo importanti e dall'ombra emergono altre di cui non sapevamo nulla, ma non appena appaiono sappiamo che le stavamo aspettando, e loro aspettavano noi, in un destino comune.  La donna giusta

Un giorno anche noi diventiamo adulti, e scopriamo che la solitudine, quella vera, scelta consapevolmente, non è una punizione, e nemmeno una forma morbosa e risentita di isolamento, né un vezzo da eccentrici, bensì l'unico stato davvero degno di un essere umano. E a quel punto non è più tanto difficile da sopportare. È come poter vivere per sempre in un grande spazio e respirare aria pura.  La donna giusta