Quanto forte sia il bisogno metafisico, e quanto alla fine anche la natura si renda difficile separarsi da esso, lo si può rilevare dal fatto che anche nello spirito libero, che si sia sbarazzato di ogni metafisica, i più alti effetti dell’arte producono facilmente una risonanza della corda metafisica, da gran tempo ammutolita e anzi spezzata, come ad esempio quando, a un determinato passaggio della nona sinfonia di Beethoven, egli si sente sospeso sopra la terra, in una cattedrale di stelle, con in cuore il sogno dell’immortalità: sembra che intorno gli brillino tutti gli astri, e che la terra sprofondi sempre più in basso. Se diviene cosciente di questo stato, egli prova una profonda fitta al cuore, e sospira l’uomo che gli riporti l’amata perduta, si chiami essa religione o metafisica. In tali istanti vien messo alla prova il suo carattere intellettuale.
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