Nel momento in cui l’accumulazione di ricchezze cesserà di avere l’importanza sociale che le attribuiamo oggi, i nostri codici morali non saranno più gli stessi […]. Potremo finalmente permetterci di assegnare al desiderio di denaro il suo giusto valore […] e tornare a sostenere che l’avarizia è un vizio, l’usura un comportamento reprensibile, e l’avidità del denaro ripugna. Dobbiamo tornare a porre i fini avanti ai mezzi, e ad anteporre il buono all’utile.
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