Le forze in ballo sono più grandi di noi
Il Vecchio vedeva tutto quel che succedeva sulla scala dell’eternità in cui il mondo è già nato sette volte e sette volte è già stato distrutto.
Nel fondo aveva forse anche ragione – le forze in ballo sono più grandi di noi – ma non potevo accettarlo. Sono sicuro che se mi avesse avuto dinanzi mi avrebbe citato qualche santo o magari anche quel malandrino intelligente e mistico di Gurdjieff, secondo cui sarebbero bastate duecento persone illuminate a cambiare la storia dell’umanità. Meglio quindi cercare di diventare una di quelle. Lo sentivo dire che l’essere e di gran lunga più importante del fare, ma io pensavo che ci sono momenti nella vita in cui bisogna anche fare per poter essere. In quelle circostanze l’inazione era un’azione che mi pareva immorale. In fondo, nel suo elogio dell’inattività c’era qualcosa di profondamente indiano che non mi piaceva, che non era nella mia natura. Se il mio tetto pisciava acqua, dovevo andare a ripararlo. Il Vecchio, lo so, riusciva a essere indifferente.

Crediti
 Tiziano Terzani
 Un altro giro di giostra
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