Le radici filosofiche dell'umanità: il periodo assialeIl periodo assiale è il termine con cui il filosofo tedesco Karl Jaspers indica un periodo nella storia dell’umanità – quello compreso tra l’800 a.C. e il 200 a.C. – in cui si dissolve il modo di pensare precedente costituito da un unico centro ed inizia un periodo in cui l’intera umanità, in India, Cina, Palestina, Iran e Grecia, dà inizio ad un cambio di epoca, inizia uno sviluppo diverso, policentrico, con culture separate.
«In questo periodo si concentrano i fatti più straordinari. In Cina vissero Confucio e Laozi, sorsero tutte le tendenze della filosofia cinese, meditarono Mòzi, Zhuang Zi, Lìe Yukòu e innumerevoli altri. In India apparvero le Upani?ad, visse Buddha e, come in Cina, si esplorarono tutte le possibilità filosofiche fino allo scetticismo e al materialismo, alla sofistica e al nihilismo. In Iran Zarathustra propagò l’eccitante visione del mondo come lotta fra bene e male. In Palestina fecero la loro apparizione i profeti, da Elia a Isaia e Geremia, fino a Deutero-Isaia. La Grecia vide Omero, i filosofi Parmenide, Eraclito e Platone, i poeti tragici, Tucidide e Archimede. Tutto ciò che tali nomi implicano prese forma in pochi secoli quasi contemporaneamente in Cina, in India e nell’Occidente, senza che alcuna di queste regioni sapesse delle altre. La novità di quest’epoca è che in tutti e tre i mondi l’uomo prende coscienza dell’Essere nella sua interezza di sé stesso e dei suoi limiti. Viene a conoscere la terribilità del mondo e la propria impotenza. Pone domande radicali. Di fronte all’abisso anela alla liberazione e alla redenzione. Comprendendo coscientemente i suoi limiti si propone gli obiettivi più alti. Incontra l’assolutezza nella profondità dell’essere-se-stesso e nella chiarezza della trascendenza. Ciò si svolse nella riflessione. La coscienza divenne ancora una volta consapevole di se stessa, il pensiero prese il pensiero ad oggetto (Karl Jaspers).
Quasi contemporaneamente le civiltà elaborarono delle concezioni che dettero il via al pensiero filosofico, posero fine ai racconti mitici che furono sostituiti da principi morali e dalle dottrine religiose e spirituali, ed iniziò la ricerca delle cause naturali dei fenomeni fisici, che prima dipendevano dagli dei.
Questo asse permette di unire l’intera umanità in un unico orizzonte di pensiero, dopo di che l’uomo si è trovato in una grande fecondità che ha permesso di modellare l’essere umano.
Jaspers ritiene che l’umanità possa preparare un secondo periodo assiale se supererà il rischio dell’autodistruzione determinato dal mancato controllo della scienza e delle tecnologie. Il senso di ‘vuoto’ proprio della cultura contemporanea si oppone alla pienezza del precedente periodo assiale che prefigura l’arrivo del successivo in cui l’intera umanità sarà unita nel processo di umanizzazione in cui attualizzerà pienamente l’essere uomini.

Crediti
 Vito Mancuso
 I quattro maestri
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