Il terapeuta di René Magritte è una straordinaria sintesi dell’illusione d’appartenenza che ciascuno, singolo soggetto o persona collettiva, rincorre nella rappresentazione di sé. In bilico tra il devo (inganno) della fisicità (felicità) e l’estraneamento-alienazione nell’oltre (o in-oltre), di cui non percepiamo che una vaga e inquietante eco (specchio), rifugiamo, con la sola e unica guida della necessità di evadere, dal vuoto-prigione dell’hic et nunc, nel sogno-libertà di una condizione identitaria che ci legittimi nel possumus (volontà di potenza) dell’ideazione, ovvero, nel dare corpo ai nostri fantasmi (proiezione), nutriti dall’energia-desiderio dell’es-perire, come di-sperato antidoto (salvezza) alla condizione-necessità (angoscia) della morte (cambiamento).
Articoli simili
La Storia
16/11/2022La storia non si snoda come una catena di anelli ininterrotta. In ogni caso molti anelli non tengono. La storia non contiene il prima e il dopo, nulla che in lei borbotti a lento fuoco. La storia non è prodotta da chi la pensa e neppure da chi l’ignora. La storia non…
Maestri della fotografia
17/08/2021Jerry Uelsmann è uno dei più grandi maestri della fotografia moderna e contemporanea. Nato nel 1934 a Detroit, fa parte di un selezionato gruppo di artisti che ha cambiato il linguaggio stesso del mezzo fotografico. Fin dagli inizi della sua carriera, verso la fine degli anni ’50, divenne il pioniere di un nuovo approccio –…
La talpa s’interrò e tutto
24/07/2021Il dottore, quando avrà ricevuta quest’ultima parte del mio manoscritto, dovrebbe restituirmelo tutto. Lo rifarei con chiarezza vera perché come potevo intendere la mia vita quando non ne conoscevo quest’ultimo periodo? Forse io vissi tanti anni solo per prepararmi ad esso! Naturalmente io non sono un ingenuo e scuso il dottore di vedere nella vita…
Ancora nessun commento