L'esilio e l'estraneitàContinuando a perorare a quel modo tra una furberia e una banalità non potevo impedirmi di scorgere più chiaramente altre ragioni oltre alla malaria per la depressione fisica e morale da cui mi sentivo sopraffatto. Si trattava in più d’un cambiamento d’abitudini, bisognava che imparassi ancora una volta a riconoscere nuovi volti in un nuovo ambiente, altri modi di parlare e di mentire. L’indolenza è quasi forte come la vita. La banalità della nuova farsa che bisogna recitare vi annienta e vi occorre tutto sommato ancora più vigliaccheria che coraggio per ricominciare.
È questo l’esilio, l’estraneo, questa inesorabile osservazione dell’esistenza com’è davvero durante quelle poche ore lucide, eccezionali nella trama del tempo umano, in cui le abitudini del paese precedente vi abbandonano, senza che le altre, le nuove, vi abbiano ancora rincoglionito a sufficienza.
Tutto in quei momenti viene ad aggiungersi alla vostra immonda miseria per forzarvi, debilitati come siete, a scoprire le cose, la gente e l’avvenire così come sono, cioè degli scheletri, nient’altro che nullità, che bisognerà tuttavia amare, vezzeggiare, difendere, animare come se esistessero.
Un altro paese, altra gente intorno a te, agitata in un modo un po’ bizzarro, qualche piccola vanità in meno, dispersa, qualche orgoglio che non trova più la sua ragione, la sua menzogna, la sua eco familiare, e non occorre altro, la testa vi gira, e il dubbio vi attira, e l’infinito si spalanca solo per voi, un ridicolo piccolo infinito e voi ci cascate dentro…
Il viaggio è la ricerca di questo niente assoluto, di questa piccola vertigine per coglioni.

Crediti
 Louis-Ferdinand Céline
 Viaggio al termine della notte
 SchieleArt •   • 




Quotes per Louis-Ferdinand Céline

Tutto quanto aiuta a fuorviare la massa abbrutita è benvenuto. Quando i trucchi non bastano più, quando il sistema salta in aria, allora mano al manganello! alla mitragliatrice! a tutta la confetteria! … Si tira fuori tutto l'arsenale, al momento giusto! con il bell'ottimismo delle Risoluzioni estreme! Massacri a miriadi, non c'è guerra dal Diluvio in poi che non abbia avuto per musica l'Ottimismo… Tutti gli assassini vedono rosa nel futuro, fa parte del mestiere. Così sia.  Mea Culpa

Io ci ho lottato come si conviene, finché ho potuto… l'ho mazurcata, tantgata, imbaldoriata, rimpolpata parecchio e anche di più!… agghindata, impepata con la farandola trallallero… Ahimè! So bene che tutto si sfascia, cede, molla a un certo punto… So bene che un giorno la mano cade, ricade, lungo il corpo…  Guignol's Band II

È da tanti di quei secoli che possiamo guardare i nostri animali che nascono, faticano e muoiono davanti a noi senza che a loro gli sia mai capitato nient'altro di speciale che non fosse ricominciare lo stesso insulso fallimento là dove tanti altri animali l'avevano lasciato.
Avremmo dunque dovuto capire quello che capitava.
Ondate incessanti di esseri inutili vengono dal fondo dei tempi a morire in continuazione davanti a noi, e tuttavia restiamo lì, a sperare qualcosa…
Nemmeno capaci di pensare la morte che siamo.  Viaggio al termine della notte

La gran fatica dell'esistenza non è forse insomma nient'altro che questo gran darsi da fare per restare ragionevoli venti, quarant'anni, o più, per non essere semplicemente, profondamente se stessi, cioè immondi, atroci, assurdi.
L'incubo di dover sempre presentare come un piccolo ideale universale, un superuomo da mane a sera, il sotto-uomo zoppicante che ci hanno dato.  Viaggio al termine della notte

Ce n'ha di pietà la gente… e si può dire che ha dell'amore di riserva. L'avevo proprio sentito, molte volte, l'amore di riserva. Ce n'è moltissimo. Non si può dire il contrario. Solo è una disgrazia che resti così carogna con tanto amore di riserva, la gente. Non viene fuori, ecco tutto. È preso dentro, resta dentro, gli serve a niente. Ci crepano dentro, d'amore.  Viaggio al termine della notte


Riferimenti