Dipinto da Stendhal nella sua vita di Henry Brulard
Un romanzo è come un archetto, la cassa del violino che «rende i suoni», è l’animo del lettore. Allora il mio animo era pazzo e dirò il perché. Mentre il nonno, seduto sul seggiolone dirimpetto al piccolo busto di Voltaire, leggeva, io guardavo la biblioteca, aprivo i volumi in quarto di Plinio, traduzione con testo a fronte, vi cercavo soprattutto la storia naturale della «donna». Il profumo eccellente era ambra o muschio (questi da sedici anni mi dànno malessere; è forse lo stesso odore ambra e muschio). Infine mi attrasse un mucchio di libri in brossura, buttati alla rinfusa, erano romanzacci non rilegati che lo zio aveva lasciato a Grenoble prima di andarsi a stabilire alle Echelles (Savoia, vicino al Pont-de-Beauvoisin). Fu una scoperta decisiva per il mio temperamento. Ne sfogliai qualcuno; erano romanzi insipidi del 1780, ma per me costituivano l’essenza della voluttà. Il nonno mi proibì di toccarli, ma io spiavo il momento in cui egli era più intento a leggere sulla poltrona quelle novità di cui non so come avesse sempre tanta abbondanza, e rubavo un volume di quei romanzi. Certo egli si accorse dei miei ladrocinii, perché mi vedo sistemato nel gabinetto di storia naturale spiando se qualche malato venisse a cercarlo. In quei casi il nonno si lamentava di vedersi rapito ai suoi beneamati studi, e andava a ricevere il cliente in camera sua o nell’anticamera del grande appartamento. Tac! io m’infilavo nello studio, e rubavo un libro. Non saprei rendere la foga con cui leggevo quei romanzi (…) Divenni completamente pazzo; il possesso di una vera amante, allora oggetto di tutti i miei desideri, non mi avrebbe immerso in un simile torrente di voluttà. Da quel momento si decise la mia vocazione: vivere a Parigi e comporre commedie come Molière. Divenne il mio chiodo ch’io nascosi con profonda dissimulazione; la tirannide di Séraphie mi aveva dato le abitudini di uno schiavo. Non ho mai potuto parlare di ciò che adoravo; un simile discorso mi sarebbe parso blasfemo. Provo questa sensazione con la stessa vivezza nel 1835 che nel 1794.

Crediti
 Stendhal
 Vita di Henry Brulard
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Quotes per Stendhal

L'amore è la sola passione che si paga con una moneta che fabbrica essa stessa.

La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.

Ero già in una sorta di estasi all'idea di trovarmi a Firenze (…) Assorbito nella contemplazione della bellezza sublime, la vedevo da vicino, la toccavo per così dire. Ero giunto a quel livello di emozione, dove si incontrano le sensazioni celestiali date dalle arti e i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un tuffo al cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.  Roma Napoli Firenze

La bellezza è una promessa di felicità.

Un romanzo è uno specchio che passa per una via maestra e ora riflette al vostro occhio l'azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la strada in cui è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia ristagnar l'acqua e il formarsi di pozze.  Il rosso e il nero