Secoli di evoluzione e ora l’uomo è un essere metrosessuale, obeso, arrogante, malaticcio, appassionato alle droghe, stupido, crudele e sempre di più portatore di una qualità genetica deficiente. L’unico sentimento che può ispirare l’essere umano moderno è il disprezzo e da qui nasce la misantropia come necessità di potere essere in grado di sopportare la vita. La misantropia è una reazione contro il mondo moderno, contro la civiltà decadente in cui viviamo. L’uomo è ben lungi dall’essere la creatura più nobile e intelligente della creazione; un cane è una creatura più onorevole che qualsiasi buon cittadino, un’aquila ha più equilibrio di qualsiasi politico.
Idea ridicola, ma che è comunque condivisa dalla maggior parte di quest’umanità decadente, e così l’uomo moderno, con tutta la sua razionalità, il suo materialismo, la sua insensibilità davanti alla natura, la sua fede nel progresso, si crede un essere superiore rispetto all’uomo del passato. Tenuto conto di questa realtà, il misantropo è una persona che ha aperto gli occhi e vede il mondo come la discarica che è, vede la civiltà come un crasso errore della storia e vede l’uomo come un essere devoluto.
Il misantropo vede la riproduzione umana come un errore fatale e più ancora lo vede come un’irresponsabilità data alle masse. La riproduzione deve essere selettiva, solo ai migliori si dovrebbe dare questo diritto e non alle masse ignoranti. Neanche gli animali si riproducono in modo così avventato come gli esseri umani. Nonostante uno stato che ha come principio il benessere personale e la felicità attraverso il progresso, l’idea della selezione naturale o artificiale è considerata aberrante. Per uno spirito pessimista la misantropia è una forma di difesa, uno scudo e una spada per non farsi travolgere dal decadimento che lo circonda.
Questa decadenza umana e questa inevitabile caduta della civiltà sono viste dal misantropo come una terribile realtà. Per fuggire o affrontarla, molti scrivono poesie, altri saggi, altri si richiudono in sé stessi, alcuni ricorrono al suicidio e alcuni solo ridono della vita come un brutto scherzo. Mai cambierai il mondo e, i dogmi ottimisti come il famoso L’amore cambierà il mondo, sono solo fantasie romantiche per le menti deboli. Davanti a questo, la misantropia è vedere il mondo senza travestimenti o illusioni e una volta che si perde la speranza, rimane solo la lotta.
Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer
Schopenhauer esplora il pessimismo come visione fondamentale della vita, evidenziando il dolore e la sofferenza come condizioni intrinseche dell’esistenza umana. La misantropia, secondo Schopenhauer, può essere vista come una risposta naturale alla comprensione del mondo e della natura umana, considerati irrimediabilmente imperfetti.
Al di là del bene e del male di Friedrich Nietzsche
Nietzsche sfida le convenzioni morali e filosofiche della sua epoca, criticando la modernità e la decadenza della società. Il filosofo mette in discussione il progresso e la superiorità dell’uomo moderno, esprimendo un profondo scetticismo verso le illusioni ottimistiche che guidano la civiltà occidentale.
Squartamento di Emil Cioran
Cioran offre una riflessione radicale sulla condizione umana, intrisa di misantropia e disillusione. L’autore descrive la vita come una farsa crudele e la civiltà come un errore irrimediabile, sostenendo che l’unica risposta razionale alla consapevolezza della decadenza sia il rifiuto del mondo e la resistenza passiva alla sua inevitabile rovina.
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