Lettera di Egon Schiele ad Anton PeschkaCaro A. P. [Anton Peschka],
Sono molto arrabbiato che tu non sia venuto da me, avrei potuto darti l’applicazione da firmare. Per favore, firma e compila il modulo e inviamelo o invialo alla Secessione. Sarai sicuramente esposto e la mostra si aprirà solo alla fine di febbraio o al più tardi il 1° marzo, dove sarai invitato in anticipo. Ho sentito dire ieri che Klimt ha avuto un ictus e si sente molto malato. Nel frattempo, cordiali saluti
EGON
SCHIELE
1918
Caro Anton Peschka,
Nella lettera di Egon Schiele del 19 gennaio 1918, emerge chiaramente la sua delusione per il fatto che Peschka non sia venuto a trovarlo per firmare un’applicazione. Schiele gli chiede di firmare e compilare il modulo e di inviarlo a lui o alla Secessione. L’artista assicura a Peschka che sarà esposto con certezza e che l’apertura della mostra avverrà alla fine di febbraio o al più tardi l’1 marzo, con un invito in anticipo.

Nella stessa lettera, Schiele fa menzione di Gustav Klimt, riferendo che ha avuto un ictus e si sente molto malato. Questa notizia potrebbe aver preoccupato Schiele, poiché Klimt era uno dei suoi contemporanei e un importante membro del movimento artistico dell’epoca.

L’uso delle parole sono molto arrabbiato da parte di Schiele rivela la sua frustrazione per l’assenza di Peschka e la necessità di ottenere la sua firma sull’applicazione. È evidente che Schiele nutre un forte desiderio di includere Peschka nella mostra e si aspetta che partecipi attivamente.

La lettera è datata 1918 e porta la firma di Egon Schiele, mostrando la sua dedizione all’arte e ai suoi colleghi. Schiele era noto per la sua intensa espressione artistica e la sua carriera fu segnata da un grande talento e da una breve vita. Le sue opere sono apprezzate per la loro forza emotiva e il suo stile unico.

La corrispondenza tra artisti come Schiele e Peschka ci offre uno spaccato interessante della scena artistica dell’epoca e delle interazioni tra gli artisti stessi. Le discussioni su mostre, progetti artistici e persino sulle condizioni di salute dei colleghi dimostrano la connessione e l’influenza reciproca che questi artisti avevano l’uno sull’altro.

La lettera di Schiele a Peschka non solo sottolinea l’importanza delle relazioni tra gli artisti, ma rivela anche la passione di Schiele per la sua arte e il suo impegno per la promozione e l’esposizione delle opere dei suoi colleghi. È evidente che Schiele si preoccupava del successo e del riconoscimento dei suoi contemporanei, desiderando che anche Peschka ottenesse il meritato spazio nella mostra.

L’anno 1918 fu un periodo di grande turbolenza storica e politica, con la Prima Guerra Mondiale che imperversava in Europa. Nonostante le difficoltà del tempo, Schiele dimostra il suo impegno nell’ambito artistico e nella connessione con i suoi colleghi. Le lettere come queste ci offrono un’occasione per comprendere meglio la vita e l’arte di Schiele, nonché le dinamiche e le relazioni all’interno della comunità artistica dell’epoca.

Crediti
 Joe Conta
 Disegni di Schiele
 SchieleArt •  Letter from Egon Schiele to Anton Peschka • 




Quotes casuali

Potremmo definire il razzismo come una negazione determinata dell'eguaglianza, quindi come una negazione determinata del vettore progressivo della modernità. In questo senso la modernità del razzismo inerisce proprio al cuore stesso della modernità e alla sua dialettica.Alberto Burgio
Quando ti renderai conto che, per produrre, devi ottenere l'autorizzazione da coloro che non producono nulla; quando vedrai che il denaro scorre verso chi non commercia beni, ma favori; quando ti accorgerai che molti si arricchiscono tramite la corruzione e le influenze, piuttosto che con il proprio lavoro, e che le leggi non ti proteggono da loro, ma anzi, sono loro ad essere protetti contro di te; quando scoprirai che la corruzione è premiata e l'onestà diventa un sacrificio personale, allora potrai affermare, senza timore di sbagliarti, che la tua società è condannata.Ayn Rand
L'amore è la distanza più breve tra un uomo e una donna.Anonimo

Riferimenti