Libera singolarità
Nietzsche […] esplora un mondo di singolarità impersonali e preindividuali, mondo che ora egli chiama dionisiaco o della volontà di potenza, energia libera e non incatenata. Singolarità nomadi non più imprigionate nell’individualità fissa dell’Essere infinito (la famosa immutabilità di Dio), né entro i limiti sedentari del soggetto finito (i famosi limiti della conoscenza). Qualcosa che non è né individuale né personale e che nondimeno è singolare, per nulla abisso indifferenziato, ma che però salta da una singolarità all’altra, che sempre emette un lancio di dadi, che fa parte di uno stesso lancio, sempre frammentato e riformato in ogni lancio. Macchina dionisiaca per produrre il senso e in cui il non senso e il senso non sono più in rapporto di opposizione semplice, ma compresenti l’uno con l’altro in un nuovo discorso. Ma questo nuovo discorso non è più quello della forma e nemmeno quello dell’informe: è piuttosto l’informale puro. […] Quanto al soggetto di questo nuovo discorso, non vi è invece più soggetto, non è l’uomo né Dio, ancor meno l’uomo al posto di Dio. È questa singolarità libera, anonima e nomade che percorre sia gli uomini, sia le piante, sia gli animali indipendentemente dalle materie della loro individuazione e dalle forme della loro personalità; superuomo non vuol dire altro: il tipo superiore di tutto ciò che è.

Crediti
 Gilles Deleuze
 Logica del senso
  Sulle singolarità
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Quotes per Gilles Deleuze

Questa è forse la maggiore profondità di Nietzsche, la misura della sua rottura con la filosofia: aver fatto del pensiero una potenza nomade. E anche se il viaggio è immobile, da fermo, impercettibile, imprevisto, sotterraneo, dobbiamo chiederci quali sono oggi i nostri nomadi, chi sono veramente i nostri nietzschiani.  Dall'intervento al convegno di Cerisy-La-Salle sul tema 'Nietzsche' del 1972

In tutta la sua opera Spinoza non cessa di denunciare tre generi di personaggi: l'uomo dalle passioni tristi; l'uomo che sfrutta queste passioni tristi, che ha bisogno di esse per stabilire il suo potere; infine, l'uomo che si rattrista per la condizione umana e per le passioni dell'uomo in generale.

Quando qualcuno chiede a cosa serve la filosofia, la risposta deve essere aggressiva, poiché la domanda è ironica e pungente. La filosofia non serve né allo Stato né alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni. Non serve a nessun potere stabilito. La filosofia serve a turbare. Una filosofia che non turba nessuno e non fa arrabbiare nessuno non è una filosofia. Essa serve a nuocere alla stupidità, fa della stupidità qualcosa di vergognoso. Non ha altro uso che questo: denunciare la bassezza del pensiero in tutte le sue forme.  Nietzsche e la filosofia

Quando il delirio diventa stato clinico, le parole già non portano a nulla, già non si sente né si vede nulla attraverso di esse, tranne una notte che ha perso la sua storia, i suoi colori e le sue canzoni. La letteratura è una salute.

La verità è un campo di battaglia dove il potere si esercita attraverso la manipolazione delle informazioni.  La verità e la macchina da guerra