V'è una nostalgia delle cose che non ebbero mai un cominciamento. Affondare la propria origine – non necessariamente connessa alla nascita, in terra d'Otranto è destinarsi un reale-immaginario.
Io contengo in me il regista, l’autore, il produttore, il distributore, lo showman, l’addetto alle public relations, tutto. Sono milioni di contraddizioni. Le accetto tutte, me le assumo. Vedete come la politica diventa di massa? La massa dei miei atomi.
Il teatro (se autentico) è un non-luogo. Non ha da essere compreso. È nientemeno che irrappresentabile (ne avete sentito pettegolare?). Non ha “messaggi” da distribuire. Il teatro (Il teatro (se ause è tale) comunica un bel niente. È depensamento antidialettico e privo di coscienza collettiva. Risveglia energie dimenticate. Il suo scopo non è consolatorio. È inumano. Anti-terapeutico. Capite? Anti! Eutanasiaco. Il teatro è un altrove che trasforma in uomini i cittadini, e non viceversa. Vita di Carmelo Bene
La felicità è nel differirla, non nell'averla. Nell'averla c'è la noia di averla avuta. L'infelicità non è infelice, così come la felicità non può esser felice.
Quel Pinocchio «che sono» è più che mai rifiuto a crescere, civilmente e umanamente. È lo spettacolo dell'infanzia prematuramente sepolta, che si risveglia e scalcia nella propria bara. Adulta è la terra-padre-avvenire che la ricopre.
Ancora nessun commento