L'ignoranza e la povera cultura della società moderna
Credo si debba avere il coraggio di ammettere che siamo cresciuti in una società solo apparentemente evoluta, ma al contrario profondamente ignorante, miope e culturalmente povera.

La mente mente diceva un saggio.

Purtroppo molti di noi sono convinti di conoscersi, convinti di essere intellettualmente onesti… ma non è quasi mai così.

Bisogna andare davvero a fondo per potersi osservare in modo autentico, nel fondo dove regna il silenzio ininterrotto della coscienza, nel fondo dove non ci sono pareti ma milioni di specchi riflessi di noi e del tutto.

Solo in quel luogo è possibile guardare davvero Noi.

Scopriremo spesso che l’onestà intellettuale è qualcosa di davvero difficile da raggiungere.

Ci sono tre tipi di persone di fronte alle bastonate della vita:

– quelli che si arrabbiano e mentre continuano a prenderle ci soffrono e muoiono presto

– quelli che si dicono di non arrabbiarsi ma poi dentro covano la rabbia e alla fine sbottano e muoiono presto

– poi ci sono quelli che sinceramente non si arrabbiamo, ne hanno prese così tante da abituarsi alle percosse e non ne soffrono più, il loro corpo si è evoluto e fortificato. Ma la cosa che più ha contribuito a farli diventare zen, pacifici, mai giudicanti, mai animati da rabbia o vendetta, è la reale compassione per colui che sbaglia, colui che fa violenza. Solo quest’ultimo tipo di persone non muore, e vive a lungo, felicemente, anche se ogni giorno viene deriso, picchiato, emarginato e così via.

Credo che per essere la persona del terzo tipo si debba davvero aver fatto pace con sé stessi e col mondo, credere profondamente nel bene, e perdonare chi sbaglia con un’indulgenza sincera, genuina, che viene dal profondo di un animo buono e mai ostile verso il prossimo e verso la vita.

Non è affatto facile.

Ma quando si raggiunge questo stato interiore si raggiunge anche la felicità, una felicità che non dipende più dal contesto, dagli altri, ma semplicemente esiste, perenne, come una roccia inscalfibile.

Crediti
 Fabio Barzagli
 SchieleArt •   •