Credo si debba avere il coraggio di ammettere che siamo cresciuti in una società solo apparentemente evoluta, ma al contrario profondamente ignorante, miope e culturalmente povera.
La mente mente diceva un saggio.
Purtroppo molti di noi sono convinti di conoscersi, convinti di essere intellettualmente onesti… ma non è quasi mai così.
Bisogna andare davvero a fondo per potersi osservare in modo autentico, nel fondo dove regna il silenzio ininterrotto della coscienza, nel fondo dove non ci sono pareti ma milioni di specchi riflessi di noi e del tutto.
Solo in quel luogo è possibile guardare davvero Noi.
Scopriremo spesso che l’onestà intellettuale è qualcosa di davvero difficile da raggiungere.
Ci sono tre tipi di persone di fronte alle bastonate della vita:
– quelli che si arrabbiano e mentre continuano a prenderle ci soffrono e muoiono presto
– quelli che si dicono di non arrabbiarsi ma poi dentro covano la rabbia e alla fine sbottano e muoiono presto
– poi ci sono quelli che sinceramente non si arrabbiamo, ne hanno prese così tante da abituarsi alle percosse e non ne soffrono più, il loro corpo si è evoluto e fortificato. Ma la cosa che più ha contribuito a farli diventare zen, pacifici, mai giudicanti, mai animati da rabbia o vendetta, è la reale compassione per colui che sbaglia, colui che fa violenza. Solo quest’ultimo tipo di persone non muore, e vive a lungo, felicemente, anche se ogni giorno viene deriso, picchiato, emarginato e così via.
Credo che per essere la persona del terzo tipo si debba davvero aver fatto pace con sé stessi e col mondo, credere profondamente nel bene, e perdonare chi sbaglia con un’indulgenza sincera, genuina, che viene dal profondo di un animo buono e mai ostile verso il prossimo e verso la vita.
Non è affatto facile.
Ma quando si raggiunge questo stato interiore si raggiunge anche la felicità, una felicità che non dipende più dal contesto, dagli altri, ma semplicemente esiste, perenne, come una roccia inscalfibile.
passaporto (sostantivo maschile) ⋯ Documento proditoriamente inflitto ad alcuni cittadini la cui unica colpa è quella di volersi recare all'estero; esso li addita al pubblico disprezzo come stranieri e li espone a ogni sorta di rappresaglia e di abuso.
Ambrose Bierce Il dizionario del diavoloMa se il senso della realtà esiste, e nessuno può mettere in dubbio che la sua esistenza sia giustificata, allora ci deve essere anche qualcosa che chiameremo senso della possibilità. Chi lo possiede non dice, ad esempio: qui è accaduto questo o quello, accadrà, deve accadere, ma immagina: qui potrebbe o dovrebbe accadere la tale o la talaltra cosa; e se gli si dichiara che una cosa è com'è, egli pensa: be', probabilmente potrebbe anche essere diversa. Cosicché il senso della possibilità si potrebbe anche definire come la capacità di pensare tutto quello che potrebbe egualmente essere, e di non dare maggior importanza a quello che è, che a quello che non è.
Robert MusilLa cosiddetta «società socialista» non è secondo me qualcosa di stabilito una volta per tutte, ma è invece da concepirsi, al pari di tutte le altre condizioni sociali, come coinvolta in un continuo mutamento e trasformazione. La differenza critica dalla condizione attuale consiste ovviamente nell'organizzazione della produzione sulla base della proprietà comune, da parte anzitutto della nazione, di tutti i mezzi di produzione. Non vedo nessunissima difficoltà nell'effettuare questo sovvertimento domani — s'intende in modo graduale.
Karl Marx Opere, vol. XLVIIISe le persone smettessero per un solo istante di porsi solamente domande e incominciassero invece, a cercare delle risposte, capirebbero che la verità gira lontano tanto più ci si avvicina alle proprie convinzioni.
Stefano GentiliniLa vita riserva ad ognuno di noi un bagaglio, a volte noi lo colmiamo di cose belle, d'amori e abbracci, a volte invece siamo talmente sordi e ciechi che ci lasciamo trascinare dalle avversità del momento riuscendo a stravolgere tutto.
Ada Roggio
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