Quando invece era solo con Martha, sentiva costantemente una languida pressione alla sommità della spina dorsale, gli si stringeva il petto, gli si indebolivano le gambe e le sue dita conservavano a lungo la fresca forza della stretta di mano della donna. Riusciva a calcolare con approssimazione di un centimetro la misura esatta in cui lei mostrava le gambe passeggiando per la stanza o sedendosi con le gambe accavallate e percepiva, quasi senza guardare, la tesa lucentezza delle sue calze, il rigonfiamento del suo polpaccio sinistro sopra il ginocchio destro; e la piega della gonna, declive, morbida, leggera, nella quale sarebbe stato bello affondare il viso. A volte, quando si alzava e gli passava davanti per avvicinarsi alla radio, la luce la colpiva con un’angolazione tale da lasciar intravedere la linea delle sue cosce attraverso il leggero tessuto della gonna; e una volta che aveva una smagliatura a forma di scala in una calza, si era leccata un dito per tamponare rapidamente la seta. Ogni tanto, quella languida sensazione di peso diventava troppo opprimente e allora, approfittando magari di un momento in cui i suoi occhi erano rivolti altrove, perlustrava la sua bellezza cercandovi qualche piccolo difetto sui cui potesse far leva per calmare la sua fantasia, e per lenire quindi l’implacabile tumulto dei sensi.
Re donna fante
SchieleArt • Ritratto di un bambino di profilo dal lato sinistro • 1910
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