Il dialogo tra insegnanti e studenti non li rende uguali, ma segna la posizione democratica tra loro. Gli insegnanti non sono uguali agli studenti per n ragioni, tra cui perché la differenza tra loro li rende così come sono. Se fossero uguali, l’uno diventerebbe l’altro. Il dialogo acquista significato proprio perché i soggetti dialoganti non solo preservano la propria identità, ma la difendono e così crescono gli uni con gli altri. Per lo stesso motivo il dialogo non livella, non riduce l’un l’altro. Né è un favore quello che uno fa all’altro. Non si tratta nemmeno di una tattica tradizionale e avvolgente che l’uno usa per confondere l’altro. Implica, al contrario, un rispetto fondamentale per i soggetti coinvolti nei quali l’autoritarismo rompe o impedisce che si stabilisca. Proprio come il permissivismo, in un altro modo, ma ugualmente dannoso.
Non c’è dialogo nello spontaneismo come nella natura onnipotente del maestro. La relazione dialogica non annulla, come talvolta si pensa, la possibilità dell’atto dell’insegnare. Al contrario, fonda quell’atto, che si completa e suggella nell’altro, quello dell’apprendimento, ed entrambi diventano veramente possibili solo quando il pensiero critico e inquieto dell’educatore non ferma la capacità di pensare dell’allievo o si mette a pensare in modo critico pure. Al contrario, quando il pensiero critico dell’educatore è affidato alla curiosità dell’allievo, se il pensiero dell’educatore annulla, schiaccia, ostacola lo sviluppo del pensiero degli alunni, allora il pensiero dell’educatore, autoritario, tende a generare timidità, pensiero non autentico, o talvolta puramente ribelle negli studenti su cui influisce.
Pedagogia dell’oppresso di Paulo Freire
In questo libro fondamentale, Paulo Freire esplora la necessità di un’educazione basata sul dialogo e sul rispetto reciproco. Freire sostiene che l’educazione deve promuovere la liberazione degli oppressi attraverso un processo di apprendimento che coinvolga criticamente sia insegnanti che studenti. Il concetto di educazione dialogica proposto da Freire è molto vicino ai temi del testo analizzato.
Pedagogia e dialogo: La parola che trasforma di Donatella Savio
Donatella Savio riflette sul ruolo trasformativo del dialogo nell’educazione, sottolineando l’importanza di una comunicazione aperta e rispettosa tra insegnanti e studenti. Il libro esplora come il dialogo possa essere uno strumento per la crescita personale e collettiva, in linea con l’idea del dialogo come mezzo per preservare l’identità e promuovere lo sviluppo reciproco.
Educare alla libertà: L’importanza del dialogo nel processo educativo di Francesco Cappa
Francesco Cappa analizza come l’educazione basata sul dialogo sia fondamentale per sviluppare un pensiero critico e autonomo. L’autore discute le dinamiche di potere nelle relazioni educative, evidenziando come il rispetto delle differenze e la promozione del dialogo possano creare un ambiente di apprendimento più democratico e libero. Questo libro approfondisce molte delle tematiche presenti nel testo analizzato, come la non omologazione e il rispetto reciproco.
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