«L’individualità è reale; il principium individuationis, la separazione degli individui, è la natura delle cose in sé; ogni individuo è un essere sussistente per sé; solo il mio io, come appare nella coscienza, è il mio vero essere»: questa verità è testimoniata da carne e ossa, ma su di essa si fonda anche ogni malvagità, e ogni azione malvagia ne è l’espressione.
Invece: «L’individualità è mera apparenza; il principium individuationis è una mera forma dell’apparenza; la separazione degli individui avviene soltanto nella rappresentazione; il mio autentico essere in sé esiste in ogni altro essere altrettanto immediatamente di quanto si rivela a me nella mia coscienza».: questa è la conoscenza che si manifesta come compassione, su cui si fonda pertanto ogni virtù autentica e di cui ogni buona azione è l’espressione.
Chi è virtuoso, nobile e amichevole non fa che tradurre la mia metafisica in azioni, non con giri di parole o mezze frasi, bensì in modo del tutto immediato. Chi è vizioso, insensibile ed egoista non fa che negare la mia metafisica tramite l’azione.
L’individualità è mera apparenza
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