Che lo spirito più profondo debba essere anche il più frivolo, questa è quasi la formula della mia filosofia.
Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono eguali: chi sente diversamente va da sé al manicomio.
Friedrich Nietzsche
L'io e il tu: una commedia dell'amoreDiverso io, diverso tu, diverso chi, ma figuriamoci! Siccome e proprio perché, giammai è solo pensare ma, c’è sempre un io che pensa, l’osservatore si divide dall’osservato, credendo ci sia altro da sé, che pure c’è, peccato che proprio per ciò sia ignorato. E abbiamo il sintomo, cioè l’io così infilzato da Lacan, che muove sulla scia di quelle proiezioni, senza che mai si avveda del suo girarsi intorno, ma che tenero sto trottolino amoroso du du da da da… e mai che si dica: Oibò l’impiccio sono Io!. E proprio perché impiccia e si impiccia, si scarica fuori, ed ecco compare Tu, che altro non è che Io capovolto uniti dallo stesso sintomo. Nulla di nuovo all’orizzonte, nulla che mai accada fuori, tutto accade dentro di te pirla!
Rivolgendomi all’io, chiaramente anche al mio… etch etch etch etch etch etch etch etch Etchim!
Mi chiedi come sto, sto starnutendo, sto, etchim! la sua… la tua telefonata nel cuore della notte etchim! mi rintrona la testa, chi sei? sono io – io chi? – io ah, etchim! tu… Facevo prima a ricordarmi di Lei… di te se mi dicessi sono un uovo alla coque passavo un istante di qua dalla belle époque, che tempo sarà mai ora? è il presente, è la notte dei tempi scaduti, ti avrei risposto, indolente, e tu come stai? etchim! starai da tramvai, un via vai di scuse, di frasi deluse.
Se sono sempre sola, se posso vederti? adesso? scusi, etchim! chi parla chi è che vuole Lei da me? ah, scusa, sei tu… Tu? Tu chi? Ah sì, tu-lui, quello là, mi stavi chiedendo come sto, etchim! cosa vuole mai, eri l’uomo per me, il cielo in una stanza, mi facevi un buco nel cuore, eri dell’arte dell’amore la commedia, eri la mia sborr…nia, la mia boria, la mia baldoria, e adesso… adesso sei un vuoto di memoria. ETCHIIIIM!

Crediti
 Aldo Busi
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