Lo Zen più accessibile
Le opere di Daisetz Teitaro Suzuki sullo Zen sono da annoverare tra i più alti contributi del secolo allo studio del Buddhismo attuale, così come lo stesso Zen rappresenta il frutto migliore germogliato dall’albero le cui radici sono raccolte nel Canone Pali. Non possiamo essere abbastanza grati all’autore sia perché egli ha reso lo Zen più accessibile alla cultura occidentale sia per il modo con cui egli ha raggiunto lo scopo.

Crediti
 Carl Gustav Jung
 Introduzione al Buddhismo Zen
  1970
  Daisetsu Teitarō Suzuki
 SchieleArt •   • 




Quotes per Carl Gustav Jung

Nessuno deve meravigliarsi che gli uomini siano talmente distanti tra loro da non capirsi, da farsi guerra e uccidersi a vicenda. Ci si deve invece meravigliare assai di più che gli uomini credono di essere vicini l'uno all'altro, di capirsi e di amarsi. Due sono le cose ancora da scoprire: la prima è l'abisso infinito che separa gli uomini tra loro; la seconda è il ponte che potrebbe collegare due esseri umani.  Libro Rosso

Il transfert in sé non è altro che una proiezione di contenuti inconsci.

L'attributo di istintuale spetta solo a quei processi inconsci ed ereditari, che si manifestano uniformemente e regolarmente. Nel contempo essi devono recare i segni di un'indefettibile necessità, cioè possedere una natura riflessa del tipo indicato da Herbert Spencer. Questi processi differiscono dai semplici riflessi senso-motorii solo per la maggiore complessità.  Istinto e inconscio

Come l'individuo non è assolutamente un essere unico e separato dagli altri, ma è anche un essere sociale, così la psiche umana non è un fenomeno chiuso in sé e meramente individuale, ma è anche un fenomeno collettivo.

Non è infatti possibile identificare con la ragione, perché l'uomo non è soltanto ragionevole e non potrà mai esserlo. L'irrazionale non deve e non può essere estirpato. Gli dei non possono e non devono morire. Guai agli uomini che vogliono disinfettare razionalmente il cielo.