Quello che sta accadendo ora alla teoria di Marx è accaduto, nel corso della storia, ripetutamente alle teorie dei pensatori rivoluzionari e dei leader delle classi oppresse che lottano per l’emancipazione. Durante la vita dei grandi rivoluzionari, le classi oppressive li perseguitavano costantemente, ricevevano le loro teorie con la più selvaggia cattiveria, l’odio più furioso e le più senza scrupoli campagne di menzogne e calunnie. Dopo la loro morte, si tenta di convertirli in innocue icone, di canonizzarli, per modo di dire, e di santificare i loro nomi in una certa misura per consolazione delle classi oppresse e con l’obiettivo di ingannare queste ultime, mentre allo stesso tempo derubando il rivoluzionario teoria della sua sostanza, smussandone il bordo rivoluzionario e volgarizzandolo. Oggi, la borghesia e gli opportunisti del movimento operaio concordano in questo dottorato del marxismo. Omettono, oscurano, o distorcono il lato rivoluzionario di questa teoria, la sua anima rivoluzionaria. Spingono in primo piano ed esaltano ciò che è o sembra accettabile per la borghesia. Tutti i social-sciuvinisti sono ormai marxisti.
L’obiettivo di ingannare
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