L’Oriente e i GreciCi si è applicati con zelo, senza dubbio, per indicare tutte le cose che i Greci avrebbero potuto trovare e imparare nei paesi stranieri dell’Oriente, e tutte le cose che avrebbero realmente prese di laggiù. Si è visto così uno spettacolo curioso, poiché vennero raccolti dall’Oriente i presunti maestri, e dalla Grecia i possibili discepoli: Zoroastro fu messo in mostra accanto a Eraclito, gli Indiani accanto agli Eleati, gli Egiziani accanto a Empedocle, o addirittura si collocò Anassagora fra gli Ebrei, e Pitagora fra i Cinesi. Nel dettaglio sono stati raggiunti scarsi risultati: a questo pensiero, nel suo complesso, noi diamo tuttavia il nostro assenso, purché da ciò non si voglia trarre la seccante deduzione che in Grecia la filosofia è stata semplicemente importata, che non è cresciuta là come sul suo terreno patrio e naturale, anzi che essa, in quanto qualcosa di straniero, è stata piuttosto rovinata che non fatta progredire dai Greci. Nulla di più stolto che l’attribuire ai Greci una cultura autoctona: essi, piuttosto, hanno assorbito ogni cultura che fosse viva presso altri popoli; essi sono giunti così lontano proprio perché hanno saputo scagliare oltre la lancia, raccogliendola là dove un altro popolo l’aveva abbandonata.

Crediti
 Friedrich Nietzsche
 Opere di Friedrich Nietzsche
  La filosofia nell'epoca tragica dei Greci diretta da Giorgio Colli e Mazzino Montinari
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