Louise Andreas-Salomé
Romanziere, saggista, psicoanalista e amica ispiratrice di autori e pensatori come Nietzsche, Rilke e Freud, Lou Andreas-Salomé ha scritto ampiamente su critica letteraria, filosofia e psicoanalisi; per la sua indifferenza alle convenzioni morali e per la sua curiosità insaziabile, è stata una sfida per la società del suo tempo.

Donna dalla pericolosa intelligenza
Louise Andreas-Salomé nacque a San Pietroburgo in una famiglia ebrea benestante; suo padre era un generale dell’esercito russo e sua madre, figlia di un ricco produttore di zucchero. Lei, era l’unica ragazza tra cinque fratelli maschi, e il suo rapporto con il padre è stato molto importante, come quello con i suoi fratelli più grandi, i quali, la proteggevano e l’amavano. Il padre morì quando lei aveva diciassette anni, cosa che l’ha portò verso una fase profondamente religiosa; e da qui, il suo incontro con Il pastore luterano Hendrik Gillot, che gli diede lezioni private di filosofia e religione, di venticinque anni più anziano di lei e sposato con due figli, gli propose a sua volta di sposarla, motivo per cui, fu costretta a lasciarlo come tutore.

Viaggiò poi in Svizzera con sua madre, dove entrò all’Università di Zurich come una delle prime studentesse, qui studiò filosofia, storia dell’arte e religione comparata. Già a San Pietroburgo, Andreas-Salomé aveva avuto problemi di salute, ma quando contrasse una malattia polmonare, i medici gli diedero un paio di anni di vita, e per migliorare la sua salute si trasferì in Italia. A Roma incontrò Paul Rée, giocatore e filosofo con il quale visse in un menage a trois per cinque anni, ma in senso platonico. A ventuno anni, incontra Friedrich Nietzsche, amico di Paul Rée, il quale, aveva trentasette anni, e s’innamorò di lei a prima vista. Da quale stella siamo caduti per incontrarci qui? Furono le sue prime parole quando la conobbe.

Andreas-Salomé è stato il più doloroso amore di Nietzsche. … Vorrei tanto avere un’anima come questa accanto, scrisse Nietzsche a Rée. Elizabeth, sorella di Nietzsche, a causa della sua gelosia, contribuì con il suo costante rifiuto e critiche verso Andreas-Salomé a fargli lasciare Nietzsche e Paul Ree, cosa che fece entrare il primo in una profonda depressione quasi suicida e scrisse la prima parte del libro Così parlò Zarathustra. Andreas-Salomé pubblicò il suo saggio sul pensiero del filosofo Friedrich Nietzsche in seinen Werken (1894), dove lo descrisse come un genio religioso che affronta la morte di Dio.

Il primo libro di Andreas-Salomé, Im Kampf um Gott (1885), romanzo autobiografico, è stato un grande successo, considerato anche, il suo miglior libro in prosa. Nel 1887 Andreas-Salomé si sposò con il filologo e orientalista Frederick Carl Andreas, che aveva sedici anni più di lei. Si dice che il matrimonio, che si è protratto per quarant’anni, non fu mai consumato. Andreas-Salomé considerava la relazione tra la sua sessualità e i suoi interessi di tipo intellettuale per natura conflittuale, cosa che la portò ad avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio, nei suoi continui viaggi in tutta Europa, ma sempre tornò a Göttingen.

A Parigi trascorse molto tempo con il drammaturgo tedesco Frank Wedekind, che fraintese il suo interesse per lui, e a Vienna, visitava regolarmente Hof Atelier Elvira, un luogo d’incontro per gay e lesbiche. Nel 1892 apparse il suo libro sui personaggi femminili di Ibsen, e si diceva che Ibsen avesse creato il suo famoso personaggio femminile Hedda Gabler, col suo desiderio di vivere come un uomo, ispirandosi a Andreas-Salomé, esprimendo altresì, la sua antipatia per lo stesso personaggio da lui creato.

Dal 1897 al 1901 Andreas-Salomé ebbe una relazione con Rainer Maria Rilke – il poeta, aveva quattordici anni meno di lei – Insieme visitarono la Russia, dove incontrarono Leo Tolstoj. Nel 1911 Andreas-Salomè conobbe in Svezia il medico e analista Poul Bjerre, che la invitò al Terzo Congresso Internazionale di Psicoanalisi, dove conobbe Freud, e più tardi, aiutò Victor Tausk, brillante collega di Freud con le sue pubblicazioni, il quale si tolse la vita nel 1919.

Prima di conoscere il fondatore della psicoanalisi, Andreas-Salomé aveva pubblicato un suo studio sull’amore sessuale, Die Erotik (1911). Nel 1912 chiese il permesso a Freud per andare a Vienna e fare studi psicoanalitici, e più tardi, questi dirà di lei, una donna dalla pericolosa intelligenza. A Vienna, Andreas-Salomé, conobbe anche Adler, con il quale poi avrebbe avuto disaccordi. Per un breve periodo, fu l’allieva più vicina a Freud e partecipò alle riunioni interne a casa sua, che si tenevano ogni mercoledì, avendo altresì, scambi epistolari con lo stesso, per più di due decenni.

Dal 1913 Andreas-Salomé trattò pazienti praticando la psicoanalisi, ma solo nel 1920 cominciò a guadagnare qualche riconoscimento professionale. Una profonda osservatrice della natura umana, utilizzò il suo talento per aiutare i pazienti, e a volte senza farsi pagare. Il suo lavoro più famoso psicoanalitico, è stato: Narzissmus als Doppelrichtungen (1921), che fu pubblicato in Imago, insieme anche, ad alcuni dei suoi saggi. Andreas-Salomé portò le idee di Freud in una nuova direzione, sostenendo che l’amore e il sesso, sono l’incontro del sé con la metà perduta. Freud considerò il suo articolo su erotismo anale del 1916 come uno dei migliori saggi da lei pubblicato.

Lou Andreas-Salomé morì di uremia a Göttingen sette anni dopo la morte del marito. Freud seppe della sua morte da un giornale. I suoi libri autobiografici, Grundriss einiger Lebenserinnerungen (1933) e Lebensrückblick (1951), offrono un’interessante opportunità per conoscere il suo punto di vista su quella che era la sua vita e sulle persone con cui ha vissuto. I suoi studi letterari e analitici sono stati così noti a Göttingen, la città tedesca, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, che la Gestapo aspettò fin dopo la sua morte per bruciare la sua biblioteca.


Crediti
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