Per me l’unica costante nella vita è la trasformazione. Questa convinzione mi ha portato a respingere l’idea del palestinese descritto solo come un eroe, un idealista straordinario e senza eguali. Il palestinese è umano: sbaglia e agisce correttamente, ama e odia, prega e rinnega la fede, digiuna e interrompe il digiuno, ride e piange; è una miscela di contraddizioni, ed è così perché questa è la natura umana. Quindi, anche il fedayin palestinese può commettere sciocchezze, agire solo per i propri interessi, uccidere un compagno per motivi personali o vendicarsi di un vicino perché vuole appropriarsi della sua casa.
È per questa imperfezione che i palestinesi dovrebbero fermare la loro lotta? Il resto del mondo deve sostenere l’occupazione israeliana e le sue stragi perché ritiene che i palestinesi non siano in grado di esercitare la libertà e la democrazia? No!
Il palestinese cerca la libertà come qualunque altro essere umano in questo mondo e la otterrà se avrà una vera consapevolezza della propria lotta politica, diplomatica, intellettuale, culturale e scientifica.
Brano tratto dall'intervista allo scrittore palestinese Yousri el-Ghul di Reem Ghanayem
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La libertà è il motore del progresso e del cambiamento, essenziale per costruire un futuro migliore.
Hannah Arendt La condizione umanaSotto il capitalismo, l'individualità svanisce in una massa isolata, plasmata dal consumo e privata di libertà autentica dal suo controllo
Zygmunt Bauman La società individualizzataSotto il dominio del capitale, l'uomo diventa obsoleto, un ingranaggio privo di libertà, schiacciato da una logica che lo priva di senso
Günther Anders L'obsolescenza dell'uomoLa vera libertà non può esistere senza la capacità di empatia, che ci permette di comprendere gli altri e di costruire una comunità.
Hannah Arendt Che cos'è la libertàOggi nessuno osa dissentire. Nessuno osa dire "il re è nudo" quando è chiaro che lo è. La nostra capacità di pensare per conto nostro si sta atrofizzando, ed è meglio sbagliare che tacere. Tutto, tranne portare dentro il capo del branco. Non possiamo continuare ad agire al comando, al comando mentale. La ragione? Credo che sia la paura della libertà di sempre. La gente ha paura di essere libera; preferisce l'escursione organizzata all'esplorazione della giungla delle parole. È sempre stato così. È la strada più facile. E credo che non dovremmo avere così tanta paura di deviare.
Carmen Martín Gaite
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