Barca da pesca di Trieste
Per me l’unica costante nella vita è la trasformazione. Questa convinzione mi ha portato a respingere l’idea del palestinese descritto solo come un eroe, un idealista straordinario e senza eguali. Il palestinese è umano: sbaglia e agisce correttamente, ama e odia, prega e rinnega la fede, digiuna e interrompe il digiuno, ride e piange; è una miscela di contraddizioni, ed è così perché questa è la natura umana. Quindi, anche il fedayin palestinese può commettere sciocchezze, agire solo per i propri interessi, uccidere un compagno per motivi personali o vendicarsi di un vicino perché vuole appropriarsi della sua casa.
È per questa imperfezione che i palestinesi dovrebbero fermare la loro lotta? Il resto del mondo deve sostenere l’occupazione israeliana e le sue stragi perché ritiene che i palestinesi non siano in grado di esercitare la libertà e la democrazia? No!
Il palestinese cerca la libertà come qualunque altro essere umano in questo mondo e la otterrà se avrà una vera consapevolezza della propria lotta politica, diplomatica, intellettuale, culturale e scientifica.

Crediti
 Autori Vari
  Brano tratto dall'intervista allo scrittore palestinese Yousri el-Ghul di Reem Ghanayem
 SchieleArt •  Trieste fishing boat • 



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     Carmen Martín Gaite  

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